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Scritto da nel La Cantina del Viaggiatore, Numero 38 - 1 Maggio 2008 | 2 commenti

Rudolf Steiner (Parte Prima)

 

Il destino si compone di due ordini di fatti,
i quali si fondono a formare quella unità che
è una vita umana.
Il primo scaturisce dagli impulsi dell'anima, il secondo si avvicina all'uomo tramite il mondo esteriore[1] 

Esorcisti, stregoni o semplici contadini?  
È da questa domanda che si muove la curiosità intorno al mondo della biodinamica, mondo controverso, con tanti estimatori ma anche tanti contadini che pur seguendo la biodinamica preferiscono chiamare il proprio prodotto da “viticoltura naturale”, non accettando questa definizione o etichettatura.

Proviamo ad osservare la vita di Rudolf Steiner, grande studioso di fine ottocento ed inizio novecento, nonché fondatore dell'antroposofia, per capire quali sono state le esperienze, gli incontri e gli studi che hanno portato alla creazione di una “filosofia” che tocca innumerevoli campi, dall’educazione alla medicina e, tra gli altri, l'agricoltura e quello che a noi più interessa: la viticoltura. 

Steiner nasce a Kraljevec, presso la frontiera austro ungarica. Crebbe in una famiglia povera, condizione che lo obbligò a misurarsi da subito col mondo del lavoro.
A causa del lavoro del padre, impiegato delle ferrovie austriache meridionali, si abituò da subito a cambiare spesso città senza però cambiare paesaggio: un binario circondato dai paesaggi maestosi delle Alpi. Forse fu anche per via del continuo contatto con questi paesaggi che si sviluppo da subito in lui una forte propensione al mondo spirituale.
Forse perché imparò da subito a telegrafare, mostrando piglio e spirito di iniziativa, forse perché il padre lo voleva ingegnere ferroviario fu mandato alla Realschule, scuola tecnica dove ebbe modo di misurarsi dapprima col mondo scientifico, e nel tempo libero, di approfondire la sua grande passione, la filosofia.
Già dalla adolescenza si può osservare come i suoi studi siano caratterizzati dalla doppia natura di uomo di scienza e umanistico.

“Però, che gli rimase sempre difficile assimilare certe cose della vita esteriore, lo dimostra anche il fatto che la sua ortografia, nonostante l'età, era ancora molto imperfetta. Al contrario, lo sviluppo dei temi gli riusciva talmente facile che scriveva sempre per alcuni dei suoi compagni prima di pensare al suo proprio compito.”[2]

Dopo aver superato l'esame di maturità con lode si iscrisse all'Istituto Tecnico superiore di Vienna, dove riuscì ad approfondire gli studi scientifici come Chimica, Biologia e Fisica; quasi contemporaneamente incontrò un erborista con cui poté coltivare il suo lato spirituale.

Continuò così a coltivare questa doppia veste di ragazzo spirituale studioso di scienza, anche se faticava a trovare un ponte tra queste due distanti passioni: il primo guado lo trovò in Goethe, il quale era sia scienziato che poeta.


 

[1] "Rudolf Steiner e l'Antroposofia"  Frans Carlgren, traduzione di Mario Betti) – Ed. del Goetheanum, Libera Università di Scienza dello spirito, Dornach/Svizzera

 

[2] ibidem

 

 

 

 

 

2 Commenti

  1. ahh
    coitus interruptus..a quando la steiner 2 – la vendemmia??

  2. Caro vitigno autoctono, confidando nel patrono di Dozza spero di continuare già nel prossimo numero.

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