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Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 51 - 1 Dicembre 2008 | 1 commento

Prossima apertura: Sportello islamico

Entro poco tempo, a Roma, si aprirà la prima Banca Islamica Italiana e inizierà un Master sulla Finanza Islamica.

Dopo aver rafforzato nel 2007 la collaborazione economica, politica e sociale tra i paesi arabi e l’Italia e aver favorito i rapporti finanziari attraverso un energico centro di dialogo e di cooperazione gestito dalle due associazioni bancarie – ovvero dall’Unione delle Banche Arabe (Uab), presieduta dall’Adnan Yousif e dall’ Associazione Bancaria Italiana, capeggiata da Corrado Faissola – si potrà, tra qualche settimana o al massimo nei primi mesi del 2009, dare l’annuncio della creazione della prima banca islamica in Italia.
La notizia era stata annunciata nell’ambito della seconda giornata del Forum Internazionalizzazione, svolta a Roma nel settembre dello scorso anno, durante la presentazione del memorandum siglato da entrambe le associazioni. Questo sta comportando addirittura una crescita di interesse nel campo della didattica economica e finanziaria nelle nostre università, tanto che, ad ottobre di questo anno, all'Università La Sapienza di Roma partirà il primo master in finanza islamica.
Il nostro paese dunque, dopo la Gran Bretagna dove sono già presenti due istituti, sarà il secondo Paese di espansione per le banche islamiche. In altri paesi europei come la Francia, la Germania e l’Olanda possiamo trovare delle banche islamiche che seguono le regole dei finanziamenti islamici e le regole della “Sharia”.
Va ricordato che i principi della legge divina islamica, in questo ambito, prevedono delle modalità diverse dalla visione economica finanziaria occidentale. Nel Corano, il libro sacro dei musulmani, vi è ferma condanna del prestito ad interesse, ovvero dell’usura, che viene espressa in chiara contrapposizione della Zakat ossia dell’elemosina. Con questi precetti si sono realizzati delle forme di finanziamento, definiti bond islamici o “sukuk”, per la compravendita delle obbligazioni emesse e gestite in base alla “Sharia”. La principale differenza rispetto ai normali bond è che tali obbligazioni non pagano i tassi d’interesse sul denaro – ciò è considerato usura e quindi peccaminoso e vietato – ma sulla base dei profitti generati da quel denaro una volta investito in una concreta attività economica. Per semplificare, il denaro può essere investito solo in determinati settori dettati dalla “Sharia” e sarà il profitto di questi che porterà il guadagno nelle tasche del credente musulmano. Un'altra differenza, di non poca importanza, rispetto ai bond classici occidentali è che i musulmani non possono investire in settori contrastanti la legge divina islamica, come l’allevamento dei suini, dei casinò e dei giochi d’azzardo speculativi, delle armi , dell'industria dei vini e dei liquori, del tabacco e del porno-business. Visionando, invece, il mercato globale dei “sukuk”, nel 2004 la loro emissione ha raggiunto la quota dei 7,2 miliardi di dollari mentre questa ha quadruplicato il loro valore a 27 miliardi di dollari nel 2006. Mentre nel 2007, vi sono state emissioni superiori ai trenta miliardi di dollari e il valore del mercato ha raggiunto i sessanta miliardi di dollari. La crescita è stata esplosiva se rapportata al 2001, quando l’ammontare complessivo del mercato era inferiore ai 500 milioni di dollari. Secondo dati recenti, nei prossimi tre anni governi e società dovrebbero emettere “sukuk” per più di trenta miliardi di dollari l’anno, portando le dimensioni di questo segmento del mercato a più di 150 miliardi di dollari. Quindi la finanza islamica sta crescendo ad un ritmo vertiginoso; ciò è dovuto alla grande disponibilità di denaro liquido nei paesi produttori di petrolio e all'allargamento della base economica nel mondo musulmano.
L’espansione nel mercato di questi bond e la creazione di questa banca islamica italiana avranno sicuramente un forte successo tra gli immigrati appartenenti a questa religione e non, ma tutto ciò potrà apportare un nuovo passo in avanti verso l’integrazione culturale?

1 Commento

  1. SALVE da parte di Daniele dalla provincia di Modena. MI scusi se la disturbo, ma volevo delle informazioni a riguardo di un prestito di 350.000 euro per acquisto di una licenza taxi più una autovettura, tramite un contatto con una banca islamica a Roma o all'estero. GRAZIE.Attendo una risposta positiva. CORDIALMENTE………..DISTINTI SALUTI.

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