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Scritto da nel Energia e Ambiente, Numero 61 - 1 Luglio 2009 | 0 commenti

Un regolamento edilizio sostenibile per la città di L'Aquila

A seguito dell'emanazione della Direttiva 2002/91/CE nota come EPBD – Energy Performance Building Directive, molti Paesi europei hanno intrapreso un percorso volto all'adeguamento delle leggi nazionali, rivelando nei confronti della tematica ambientale una reattività che mostra come da anni questa fosse già stata integrata alle politiche energetiche.
Il contesto italiano, pur avendo alle spalle una legge di spessore (legge n. 10 del 1991 “Norme per l'attuazione del Piano Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”), rivela una grande inerzia nell'attivazione di politiche che consentano il conseguimento di un reale sviluppo sostenibile del territorio. Infatti, nonostante l'importante introduzione del “PEN”, strumento di programmazione energetica a livello statale, di fatto non ci furono ulteriori sviluppi. In realtà l'attuale Governo ha dichiarato (settembre 2008) di voler rilanciare tale strumento affermando che la sua presentazione sarebbe avvenuta nella primavera 2009. Punti centrali del nuovo piano energetico sarebbero stati la reintroduzione del nucleare, lo sviluppo delle energie rinnovabili e del carbone pulito, la ricerca dell'efficienza energetica e la valorizzazione delle risorse di idrocarburi non ancora sfruttati e presenti nel Paese.
Il sistema normativo italiano, organizzato “a cascata” secondo la forma di una piramide rovesciata, parallelamente a quelli che sono gli strumenti della pianificazione territoriale (di direttive, operativa, attuativa), prevede altri sistemi che dovrebbero consentire la gestione del territorio da un punto di vista energetico e che si differenziano in funzione della scala cui si riferiscono (nazionale, regionale, provinciale,..) e del conseguente grado di approfondimento.
Definito “solo sulla carta” il già citato Piano Energetico Nazionale, gli ulteriori strumenti a disposizione delle Amministrazioni per la pianificazione energetica del territorio sono il PER, Piano Energetico Regionale ed il PEP, Piano Energetico Provinciale, che possono essere visti in parallelo ai Piani Territoriali di Coordinamento. Il PEC, Piano Energetico Comunale può essere considerato come lo strumento attuativo dei piani precedentemente citati, al pari dunque del Piano Regolatore Generale, capace di fornire le linee guida per gli interventi. Le direttive in esso contenute dovrebbero concretizzarsi in uno strumento che funga da anello di connessione tra gli strumenti della pianificazione territoriale e quelli della pianificazione energetica. Tale elemento dovrebbe essere il Regolamento Edilizio che, essendo lo strumento urbanistico più “vicino” al territorio, appare di certo il più adatto a recepire tutti i contenuti dei due livelli di pianificazione di cui si è parlato.
In realtà, nonostante la presenza di tutta una serie di strumenti che potrebbero consentire l'ordinata gestione energetica del territorio, di fatto il contesto italiano rivela l'assenza di una normativa univoca che definisca obiettivi comuni e che riveli strategie ed azioni.
La Regione Abruzzo ha deciso da diversi anni di mettere in atto l'iter di formazione del Piano Energetico Regionale, il quale però non si è ancora concluso. Attualmente infatti il PER risulta approvato con D.G.R. n. 221/C del 21 marzo 2008 ma deve ancora essere valutato, e conseguentemente adottato, dal Consiglio Regionale. Gli obiettivi fondamentali di tale piano si possono ricondurre a due macroaree di intervento, quella della produzione di energia dalle diverse fonti (fossili e non) e quella del risparmio energetico.
La Provincia di L'Aquila ha promosso dal 2005 la formazione dell'Agenzia Provinciale dell'Energia mentre il Comune di L'Aquila non ha ancora elaborato azioni strategiche volte alla pianificazione e gestione energetica del territorio.
In un momento storico particolarmente difficile come quello che la città di L'Aquila si trova a vivere a seguito degli eventi sismici che l'hanno colpita dal 6 aprile, sarà indispensabile “ripensare” la pianificazione territoriale della nostra città, in quanto interi quartieri sono andati perduti o comunque sono stati gravemente danneggiati mentre enormi aree non urbanizzate saranno edificate attraverso il Piano C.A.S.E.. Per questo motivo, sarebbe opportuno promuovere fin da oggi politiche strutturate per l'energia che incentivino una reale “rinascita” sostenibile di L'Aquila promossa da un programma di governo locale. Tale assunto significa non solo effettuare una “revisione” dello strumento di pianificazione comunale vigente, ma anche una introduzione di ulteriori sistemi che siano di supporto a quelli esistenti, come ad esempio il Regolamento Edilizio Sostenibile.
Nel contesto italiano sono molte le Amministrazioni che attualmente si sono dotate di uno strumento di questo tipo, ma ciò che è risultato assolutamente evidente è la mancanza di norme ispirate a principi di sostenibilità nel momento in cui il campo di applicazione è un nucleo storico, ovvero un contesto portatore di valori.
Questo “vuoto” legislativo è probabilmente dovuto alla complessità della tematica nel momento in cui si presenti la necessità di conciliare una molteplicità di aspetti legati alla presenza di vincoli tecnico-costruttivi, valori ambientali, architettonici, storici, nonché alla consapevolezza contemporanea di dar vita ad interventi di tipo sostenibile.
Data la necessità di intervenire in modo importante sulla città di L'Aquila, si ritiene necessaria l'elaborazione di una strategia di azione specifica per il nostro centro storico che si basi sul suo recupero, che ne permetta lo sfruttamento delle potenzialità, anche climatiche, e che, contemporaneamente, sia volta al soddisfacimento dei requisiti ambientali dell'utenza anche tramite lo sfruttamento delle più recenti soluzioni tecnologiche compatibili. Tale strategia d'intervento potrebbe costituire la base per l'elaborazione di un Regolamento Edilizio Sostenibile che affronti anche il tema dell'intervento di recupero in chiave compatibile del centro storico, cuore pulsante della nostra ferita città.

questo articolo è parte del progetto di informazione sulla ricostruzione de L'Aquila curato da Arengo e Collettivo99 ed è stato pubblicato su www.agienergia.it a metà giugno.

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