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Scritto da nel Intervista, Numero 47 - 1 Ottobre 2008 | 0 commenti

Bhagwati 2 – sulla democrazia e i media

Qual è l'importanza dei media? Possono essere catturati dale classi di interesse?
Sì, certo, però riguardo a questo aspetto bisogna essere ragionevoli. Dobbiamo tenere conto del fatto che non esiste un interesse economico monolitico, vi sono diverse organizzazioni ben distinte incluse in questa definizione. In più, molti di questi gruppi sono opposti tra loro, nei periodici ad esempio: ve ne sono tanti di destra quanti di sinistra, e ciascuno di loro spinge nella direzione che gli conviene. Direi che i gruppi più potenti generalmente riflettono i desideri delle corporazioni. Ciò nonostante, esistono giornali e riviste che esprimono opinioni diverse, fino a che viviamo in una democrazia, sempre esisteranno persone che esprimano le proprie idee tramite media differenti. Mi sembra che in Russia vi siano tante riviste quante persone: tutti amano scrivere.
Al giorno d'oggi, la maggioranza dei paesi tende verso la democrazia; però, ad esempio, il Cile ha avuto bisogno di una forte democrazia (o piuttosto dittatura?) di destra per dare inizio alle riforme, vent'anni fa. Cosa può dirci al riguardo?
Sì, d'accordo, anche se ho idea che la storia del Cile sia un po' più complicata di così. Sotto Frei, il Cile stava ragionevolmente bene. Con Allende, ebbe inizio un rapido spostamento a sinistra, e fu questa tendenza che causò una crisi nel sistema, esarcebata da disastri politici ed economici. È a questo punto che entra in scena Pinochet. Parlando di governi, preferisco lo stile di Lula; il problema di Allende fu il muoversi troppo velocemente; un processo più graduale avrebbe dato migliori risultati. Ciò nonostante, se si dovesse tracciare una linea antecedente al governo di Pinochet, direi che il Cile era in condizioni piuttosto buone. Furono necessari i Chicago Boys solo perchè il sistema era crollato. In più, le loro riforme non furono nulla di straordinario: ridussero le imposte ai livelli della OCSE e in poche parole cercarono di stabilizzare l'economia. Pertanto, mi pare che la stessa politica potrebbe essere attuata più o meno da chiunque. La domanda è: un dittatore è più propenso ad attuarla? In realtà non credo: la questione ha a che fare, semplicemente, con il saper scegliere le politiche corrette. In quei giorni, i Chicago Boys fecero davvero un buon lavoro, tuttavia credo che Pinochet avrebbe potuto molto facilmente andare in un'altra direzione. Non credo sia stato tanto Pinochet, quanto piuttosto i Cileni a dare tutto di loro stessi e a seguire le adeguate politiche economiche. Come dicevo prima, non credo che la questione abbia a che vedere specificatamente con le dittatature, quanto piuttosto con il fatto di aprire le economie e di trovarsi maggiormente in contatto con il resto del mondo. Però d'accordo, il problema è prendere le decisioni corrette al momento giusto; su due piedi, se le politiche dei Chicago Boys non avessero funzionato bene, prima della crisi, non lo si può mai sapere.
In Perù, è già da molto tempo che viviamo in una reale democrazia; ma dopo che Toledo è arrivato al potere, i media non hanno smesso di attaccarlo e criticarlo, semplicemente perchè ne hanno la possibilità. Credono che, poichè siamo in democrazia, il loro dovere sia di fare in continuazione delle domande, molte delle quali irrazionali. Ci sembra che stiano abusando della loro libertà.
Sì, capisco molto bene quello che dici, in India avviene lo stesso. La gente chiede ogni volta di più, e di più, e per questo motivo i partiti politici si riempiono di demagoghi, i quali promettono cose che non potranno mantenere; questo processo prosegue in una feroce battaglia per il potere, nella quale non si può fare nulla per il bene del paese. Diventa una processo caotico che destabilizza il paese e paralizza le azioni del governo.
Credo che tutto il sistema debba calmarsi. La mia opinione è che tutti i paesi siano candidati allo sviluppo; per questo, può essere molto demoralizzate quando ci troviamo di fronte alla corruzione. In India si è arrivati al punto in cui si dà per scontato che tutti siano corrotti e non vi è nulla che provi il contrario. Questo provoca una grande perdita di fiducia nel governo, fiducia che è necesseria per lo sviluppo. È necessario che la gente si fidi del governo, in modo che i più capaci ne possano fare parte.
Traduzione di Valentina Soluri

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