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Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 33 - 16 Febbraio 2008 | 4 commenti

La Coca Cola dal pakistano e un'analisi di cash flow

Il servizio di alimentari di prossimità nella città di Bologna è ormai gestito da persone di origine pakistana o del bangladesh: il servizio è ottimo, soprattutto per via di orari di apertura fino a tarda ora (così come accade nei Paesi più sviluppati) e anche nei giorni normalmente festivi.

Tale servizio è pertanto in grado di fornire una soluzione al seguente bisogno economico: finita la cena, il desiderio di sorseggiare un coca e rum si scontra contro l’assenza, in casa, della bibita gassata.

In pochi minuti siamo in grado di scendere in strada ed entrare nel negozio ove nei sorridenti frigoriferi le lattine e le bottiglie ci guardano sornione.

Il nostro occhio si volge verso la lattina: in effetti per un paio di coca e rum 33 cl sono più che sufficienti. “Costa 1,50 euro, prego. Ma se vuoi ti conviene prendere la bottiglia da 1,5 litri che costa 3 euro” ci informa gentilmente il negoziante.

 

Forse che questo negoziante sia un buon samaritano che violando le leggi del profitto ci propone un affare conveniente a scapito dei suoi introiti? Oppure c’è qualche cosa nascosta tra le righe?  

 

Vediamo che ci suggeriscono l’economia e la finanza. L’analisi economica più classica e semplice esegue il calcolo del prezzo al litro, rendendo omogenee le unità di misura: 1 litro di coca cola in lattina costa 4,50 euro, in bottiglia ne costa solo 2. Pertanto saremmo spinti ad accettare l’offerta del negoziante, ringraziandolo per averci suggerito di investire negli economici bottiglioni piuttosto che nelle snelle lattine. Tuttavia per i due coca e rum 1 litro e mezzo di coca cola pare troppo. Certo, conserveremmo la bottiglia in frigorifero e pian piano potremmo gustarla.  

 

L’arco temporale ci fa venire in mente una dimensione cruciale della finanza: essa si sviluppa nel tempo e la gestione di un portafoglio ha ormai poco a che fare con la realtà. Non si obietti che lattine e bottiglie stano in una borsina: in un portafoglio ci sta di tutto, dalle petroliere alle banche, dalle assicurazioni ai fondi pensione. Che cosa volete che sia una bibitina.

Se noi stasera comprassimo la lattina a 1,5 euro e aspettassimo fino all’indomani per investire in bottiglioni potremmo recarci al supermercato dove 1,5 litri di coca cola costano (supponiamo) proprio 1,5 euro. Ci ritroveremmo al pranzo dell’indomani con una spesa di 3 euro ed una quantità totale di coca cola acquistata pari a 183 centilitri contro i solo 150 che ci stava offrendo il venditore.

Il rasoio di Ockham in questo caso è il concetto di ‘cash flow’: tutto e solo ciò che conta è quanti soldi escono e quanti ne entrano. Quello che conta è la massimizzazione del flusso finanziario: nel mondo della finanza virtuale non conta nient’altro che il numerino in fondo alla pagina. I prezzi sono liquidi (più della coca cola) e i beni scompaiono in un’abbondanza infinita nel tempo futuro e illimitata nello spazio (pensiamo che le Borse mondiali capitalizzano un valore multiplo rispetto al PIL mondiale), mentre il tempo diventa quello del centravanti d’area, che aspetta il difensore per anticiparlo, se non quello della leonessa che si acquatta per azzannare a morte la gazzella.

 

Sorridiamo al caro pakistano, mentre gli diciamo che ci è sufficiente una lattina. In fondo siamo contenti tutti. Il meccanismo dello scambio, d’altronde, nei Paesi non occidentali riguarda ancora valori prima umani che monetari. Il prezzo non conta più del bene e su quello un accordo si trova sempre, magari dopo aver chiacchierato sorseggiando chai1 per tutta la notte. Non ha senso, questa sera, parlargli di come gli studi di economia possano deformare la testa di chi li ha compiuti. 

 

Torniamo in casa e bevendo il nostro coca e rum, ci rendiamo conto di come il gusto di questo beverone avvicini nel tempo e nello spazio i liquori di una volta e l’America globale.

4 Commenti

  1. vorrei sapere se l'autore può chiarire due punti sull'articolo.

    1. perchè ha introdotto l'ipotesi che l'indomani il prezzo del bottiglione scenda da 2€ a 1,5€. che importanza questa ipotesi e più in generale la variazione dei prezzi nel tempo con il concetto poi introdotto di cash flow?

    2. perchè afferma che nei mercati finanziari l'unica cosa che conta sono i flussi finanziari (e la loro max) a prescinedere dalle quantità? il mercato non deve comunque garantire un equilibrio tra quantità domandata e offerta? il prezzo non dipende pur sempre da questo?
    che relazione c'è quindi tra max flussi finanziari e la quantità che alla fine ci si ritrova in tasca?
    grazie

  2. 1) l'indomani il prezzo del bottiglione è più basso perchè può venire acquistato al supermercato aperto di giorno, che tipicamente ha i prezzi più bassi.

    2) nei mercati finanziari il bene fisico scompare, cioè non viene effettivamente scambiato. in questo senso l'unico bene interessante diventa il 'numerino' in fondo alla pagina. il concetto di cash flow brutalizza il calcolo di convenienza: ogni scelta economica che comporta passaggi di denaro si misura per quanto ne entra e quanto ne esce perchè alla fine quello che misura il valore è il denaro

    mi rendo conto che questo articolo non risulti del tutto chiaro e me ne scuso, a un certo punto salto dei passaggi logici e se il lettore perde il fuoco del discorso la colpa è dell'autore

    grazie della richiesta di chiarimenti, che ulteriormente approfondisco volentieri per
    rimediare ai limiti della prima stesura

  3. provo a chiaririmi ulteriormente:
    in questo caso della coca cola la quantità del bene è importante, essendo un flusso reale e non finanziario.
    tuttavia si può estendere l'analisi di cash flow : allo stesso flusso in uscita di euro corrisponde un diverso flusso in entrata (misurato in litri, essendo questa coca cola che si beve, ma che sarebbe misurato in euro se fosse un mercato finanziario) ed alla fine è questo che conta quando vai a fare il bilancio complessivo del tuo investimento in coca cola

    saluti

  4. ho capito, mi e' andata di traverso la coca cola…

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