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Scritto da nel Numero 0 - Estate 2006, Tempo e spazio liberi | 0 commenti

Aria di Casa

Abito a Londra da quasi due anni. Mi piace pensare a me stesso come uno dei “viaggiatori” che, di tanto in tanto, si troveranno a passare per questo arengo, questo luogo d'incontro virtuale che aiuterà noi della redazione a far sentire la nostra voce e a sentirci un pò più vicini.

So dov'ero l'11 Settembre 2001. A casa, alle prese con matematica finanziaria. Faceva caldo e di studiare non ne avevo voglia.

So dov'ero il 10 Aprile 2006. In ufficio, a Londra. Sono arrivato da Bologna la mattina stessa perchè speravo i seggi chiudessero la domenica sera e non il lunedi e quindi volevo essere a casa per i primi exit poll.

So dov'ero la sera del 9 luglio 2006. A casa con i miei migliori amici, in terrazza mangiando riso freddo e bevendo birra gelata.

Bella forza, direte voi. Tutti sanno dov'erano in quelle date. Lo sanno ora e lo sapranno per sempre, senza bisogno di sforzarsi per ricordare.

Come dicevo, abito a Londra da un pò. La lontananza da casa ti rende più sensibile alle vicende del tuo Paese, nel bene e nel male. Col tempo ti disabitui a considerare 'normali' cose che tanto normali non lo sono; col tempo mi sono svegliato dall'anestesia pressochè totale in cui ero precipitato dopo 3 anni di governo Berlusconi. Diventi scettico e cinico. Allo stesso tempo soffri e vorresti essere lì per dare il tuo piccolo contributo, per godere delle piccole cose che solo il Bel Paese nasconde.

Tra gli “Italiani all'estero” sono tanti a condividere quel sentimento di amore-odio che provo quando penso a casa.

Ho odiato visceralmente l'Italia negli ultimi anni, lo ammetto. Non riuscivo a sopportare lo spettacolo desolante al quale abbiamo dovuto assistere. Non riuscivo a far fronte al fatto che un Paese avesse deciso consapevolmente e più o meno democraticamente di andare in rovina. Mi vergognavo di ammettere la mia Italianità per paura di essere scambiato per uno di loro. Intendo un Berlusconiano. Un leghista.

Certo, siamo rumorosi, donnaioli, mangiamo la pizza 3 volte a settimana, lavoriamo poco e saltiamo le file. Facciamo i furbi se possiamo e la buttiamo a tarallucci e vino.

Siamo così ma da lì a dire che ci meritavamo Calderoli ministro, ne passa di acqua sotto il ponte.

Ho odiato l'Italia e gli Italiani.

Poi, un giorno, ho riniziato ad amare il mio Paese.

Troppo comodo, diranno alcuni. Ipocrita, diranno altri. Opportunista, se volete.

Che devo dire, avete ragione. Ma si odia solo quello che si ama.

Un giorno mi sono svegliato e 20 milioni di coglioni hanno deciso che era ora di rimettere le cose al proprio posto. Un giorno mi sono svegliato e mi sono accorto che 15 anni dopo Tangentopoli era iniziata la stagione di “Intercettopoli”. Un giorno mi sono svegliato che, finalmente, la disinfestazione aveva un minuto libero per far piazza pulita di tutti i parassiti che infestavano lo Stivale vecchio e malandato. Un giorno mi sono svegliato e i marxisticomunistianarchicoinsurrezionalisti mettevano le mani sugli ordini professionali. Un giorno mi sono svegliato e al posto di Tremonti c'era Tommaso Padoa-Schioppa.

Un giorno mi sono svegliato e la stampa estera lodava Giuliano Amato e dalle tribune d'onore non si intravedevano più buffoni intenti a raccontare barzellette o a fare gestacci.

Un giorno mi sono svegliato e hanno arrestato Provenzano a casa sua dopo averlo cercato per 43 anni. Un giorno mi sono svegliato e ai banchieri era richiesto avere un pò di soldi per fare quel mestiere. Un giorno mi sono svegliato e la Juventus e il Milan rubavano, ma sul serio. E l'arbitro era cornuto veramente.

Un giorno sono andato a letto senza voce guardando per la centesima volta di fila un calcio di rigore, dopo aver visto il Presidente del Consiglio salutare la folla in delirio dalle finestre della sua casa di Via Gerusalemme.

Ora vado a letto….è stata una giornata lunga.

Domani spero di svegliarmi e leggere l'intervista di Totti che descrive l'emozione provata e ringrazia l'Italia per quanto gli ha dato. Domani spero di leggere i giornali e scoprire che tra qualche tempo non dovrò più spendere 15 euro per prelevarne 50.

Domani spero che l'abbonamento al Milan e alla Juventus sia gratis e che certa gentaglia non venga più considerata “appartenente al mondo dello sport”.

Domani spero che il PIL cresca sul serio di mezzo punto percentuale e che il mondo smetta di riderci alle spalle.

Domani spero di non dover ricominciare ad odiare l'Italia.

Più di ogni altra cosa, spero di poter respirare ancora l'aria che ho respirato pochi giorni fa. Aria di cambiamento. Aria di casa.

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