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Scritto da nel Il Libro del Viaggiatore, Numero 6 - 16 Novembre 2006 | 0 commenti

Contro Ratzinger

Così una nota editoriale di Contro Ratzinger, tra le ultime uscite della brillante Isbn edizioni: “L'autore ha scelto l'anonimato in omaggio alla tradizione dei libelli secenteschi”. Sfogliando le pagine di un dizionario etimologico, si legge alla voce libèllo: “Piccolo libro; Scritto ordinariamente di piccola mole, satirico, ingiurioso, diffamatorio, col quale si oscura la reputazione di alcuno, detto altrimenti Cartello: però in questo senso suole apporglisi l'aggiunto di famoso, infamatorio, e simili”. Dunque, quello che abbiamo in mano è un libello o, secondo l'annosa accezione, un cartello? A chi, magari già irritato dal titolo del volume in questione, vorrebbe sentir rispondere quest'ultima, diciamo subito che rimarrà deluso. Sì, perché di queste 150 pagine sulla vita e il pensiero di Joseph Ratzinger, nessuna si rivela “infamatoria” – o appunto “famosa”, come direbbero i nostri antenati. Quindi, niente a che vedere con progetti ottusamente anticlericali o con le astiose contestazioni al pontefice di turno: Contro Ratzinger è un'opera di alto profilo, arguta nei contenuti e apprezzabile nell'incisione. Coerente. Del pontefice salito poco più di anno fa al soglio di Pietro racconta l'adolescenza, periodo in cui il giovane Joseph è arruolato nella contraerea del Reich, seziona il “rapporto” col nazismo, pone le questioni delle misure disciplinari contro i “teologi della liberazione” sudamericani e alcuni dissidenti come Hans Küng e Leonardo Boff, analizza il legame con il suo precedessore, Giovanni Paolo II – con il quale, ci è ricordato, Benedetto XVI ha condiviso alcune scelte fondamentali ma ne ha ridimensionato la teatrale impulsività. Seguono naturalmente i grandi temi della contemporaneità, dall'aborto all'eutanasia, dall'Aids alle teorie evoluzionista e creativista. La parabola ratzingeriana viene così messa a nudo dei propri fatali eccessi: su tutti, le ossessioni contro l'Illuminismo e le presunte degenerazioni della secolarizzazione, i messaggi filosofici assolutistici, la rigidità dottrinale. Così, libello o cartello che dir si voglia, Contro Ratzinger risulta davvero un'inchiesta pregevole, resa ancor più fascinosa da questo mistero che l'accompagna. Anche se, lo confessiamo – e lo sussurriamo – , un'idea sull'identità del nostro Anonimo ce la siamo fatta.

Anonimo – ISBN Edizioni – 2006 – pagg. 158

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