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Scritto da nel Numero 0 - Estate 2006, Scienza | 0 commenti

La Locanda del Tempo

Il Viaggiatore che attraversa il nostro tempo deciderà forse di fermarsi. Anche solo per una notte; per tentar di placare quella strana sete. Seduto ad un tavolo della Locanda del Tempo, vedrà finalmente quella società di cui aveva tanto sentito parlare, la società contemporanea, e la scoprirà essere molto più complessa di quanto gli avessero raccontato, o di quanto avesse immaginato. Aveva creduto, infatti, che sarebbe stato facile distinguere un professore da un imprenditore, uno scienziato da uno scrittore, un cittadino da un politico. Nella sua mente tutte queste persone avrebbero dovuto sedere rigorosamente in tavoli, sicuramente vicini, ma separati.

Cosa accomuna i lori discorsi, come possono capirsi, quali gli interessi comuni? Questo si chiede, stanco del suo errare ed un po' spaesato da questa miscellanea di professioni e di figure. Invece sono tutti lì, intorno a lui, e discutono insieme animatamente.

- Come la mettiamo allora con Hwang? -

Continuavano a dialogare, quei personaggi, incuranti o quasi del nuovo venuto.

Il viaggiatore aveva sentito parlare di costui: un gruppo di ricerca sud coreano guidato da questo prof. Hwang aveva ammesso che i risultati, pubblicati sull'autorevole rivista americana Science, sulla clonazione di cellule staminali umane, erano falsi. Non imprecisi, non incompleti. Falsi.

La notizia lo aveva colpito, non solo perché sulla base di quei lavori si erano basate ricerche ed ingenti investimenti economici negli ultimi due anni, ma soprattutto perché rappresentava una caduta di immagine della comunità scientifica nei confronti della società, quella stessa società con la quale essa stava così faticosamente tentando di fondare un rapporto basato su direttive comuni. – Sta cambiando tutto -, ricordava l'uomo anziano in piedi davanti a lui, il quale suggeriva riflessioni più profonde in merito ai cambiamenti dei rapporti esistenti tra scienza, società e politica; riflessioni che non potevano più prescindere dai concetti di produzione, validazione, responsabilità scientifica, finanziamenti, investimenti, guadagno.

- Per non parlare di quel Craig Venter! -

Chi era invece costui?

- Che scandalo la pubblicazione del genoma! -, gridava qualcuno dall'altra parte della stanza. Certo, ricordava anche questo: nel 2001 Science aveva pubblicato i risultati del sequenziamento del genoma umano effettuato dagli scienziati della Celera Genomics Corporation, una compagnia privata guidata da Venter. In contemporanea, la 'rivale' Nature aveva pubblicato i risultati sul sequenziamento del genoma umano cui erano giunti ricercatori ed istituti finanziati pubblicamente. Pareggio tra pubblico e privato, pareggio tra la rivista americana e quella inglese. Pareggio ma con un lungo strascico di polemiche. Perché i dati prodotti dal progetto pubblico vengono immediatamente resi noti e disponibili a tutti, mentre la Celera impone stretti vincoli economici sull'accesso ai propri?

E perché Science pubblica i risultati della Celera, battezzando come scientifico un lavoro del quale non sono stati resi noti dati, né tecniche sperimentali?

- Un lavoro scientifico è valido perché contiene dati e metodologie sperimentali che permettano di verificare il suo reale statuto scientifico, o perché è una delle riviste più autorevoli a pubblicarlo? – , aveva chiesto un giovane appoggiando il bicchiere sul tavolo.

- Sta cambiando tutto, ripeté malinconico l'anziano signore dall'aria distinta. – Due terzi dei fondi per la ricerca sono forniti da industrie private. La ricerca a livello industriale è di primissimo ordine, e i governi non possono rinunciarvi. -

- In questo modo però -, lo interrompeva un altro, finora in disparte – si mescolano pericolosamente i valori 'classici' dell'etica scientifica con quelli propri del mondo industriale: la proprietà, la località, la gestione manageriale, la realizzazione di obiettivi pratici -.

- Il fatto è che ormai anche tra gli scienziati sono in gioco troppi interessi e troppo spesso questo porta gli stessi esperti ad essere discordi anche sul dato scientifico, che per definizione non può che essere oggettivo. Pensate alla Val di Susa o al problema delle scorie di Scanzano; pensate alla fusione fredda! -

- Quella poi, la più grossa bufala della storia della scienza! – Intervenne il vecchio professore seduto in fondo.

Il viaggiatore cominciava ad essere un po' disorientato, e a domandarsi di cosa stesse realmente parlando quella gente.

- La scienza ha pervaso gli ambiti della nostra società e non può più non confrontarsi con essa. E con ogni probabilità è proprio dal buon esito di questo confronto che essa trarrà nuova linfa e credibilità nei confronti della società che la supporta. -

- O ne verrà dilaniata! -.

Dunque parlano di scienza, si disse il viaggiatore. Gli sembrava incredibile.

Salendo le scale che lo portavano al suo giaciglio, pensava al mattino seguente, e a quanti, lungo la strada, gli avrebbero domandato notizie sulla vita degli uomini di quella strana locanda.

Alle sue spalle si allontanava la locanda, dove ancora quegli uomini al tempo stesso straordinari ed inquietanti continuavano a discorrere. Aveva imparato molto, ma molto altro aveva sete di scoprire, adesso; e pronto a proseguire il suo viaggio, chiedeva a sé stesso se fosse la scienza ad influenzare la società, o la società ad influenzare la scienza. Era confuso, ma determinato: quella sete, ora, sapeva come placarla.

- Racconterò tutto questo -, sussurrò quasi sognante.

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