Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 1 - 1 Settembre 2006 | 0 commenti

Calciopoli e il caos dei diritti tv

Nell'anno in cui la RAI trasmetterà trionfalmente in chiaro le partite di Champions League delle italiane, orfane della Juventus, gli effetti dello scandalo di Calciopoli non si vedono solo in ambito legal-sportivo, ma investono in modo sconvolgente il mondo dei network TV, provocando il caos nei diritti televisivi.

E così Piersilvio Berlusconi, non potendo contare sull'amico Galliani, non più presidente della Lega Calcio, chiede uno sconto di circa 20 milioni di euro, un terzo del totale, per trasmettere gli highlight della Serie A; a suo dire un campionato senza Juventus non può che costare di meno.

Ma a godere della rivoluzione di questa estate è senza dubbio SportItalia, il cui incredibile sogno è stato però parzialmente ridimensionato. L'anno passato infatti la tv di Tarak Ben Ammar aveva acquistato gli anticipi e i posticipi della Serie B da trasmettere su digitale terrestre, senza assolutamente immaginare cosa sarebbe successo l'anno successivo. Viste le sentenze di primo grado, con Juventus, Lazio, Fiorentina e Milan retrocesse, già pregustava una Serie A-bis piuttosto che un campionato cadetto, con un bacino di spettatori molto più vasto. Si dovrà invece “accontentare” della sola Juve, sufficiente comunque a garantire un vero e proprio boom. Ma il vero affare sarà il big match, non per motivi sportivi, tra la stessa Juventus e il Napoli, le due squadre che in assoluto in Italia richiamano il maggior numero di spettatori, senza contare le altre illustri decadute: Bari, Bologna e Genoa.

Vista la B tanto appetibile, Mediaset, Sky e La7 non ci stanno e tenteranno di mettere le mani sul pacchetto di SportItalia. Addirittura la RAI, che aveva acquistato l'anno scorso per 7 milioni di euro le partite del sabato pomeriggio, rinuncerebbe al suo contratto in quanto intenzionata a mettere le mani su tutti i match.

In questa situazione più che mai confusa, a gettare benzina sul fuoco, il ministro per le attività giovanili e dello sport Giovanna Melandri annuncia nuovi criteri per l'assegnazione dei diritti e soprattutto per la suddivisione degli incassi da essi derivanti.

Da quando è iniziata l'era delle concessioni di diritti tv per le partite di campionato criptate, il torneo è sempre stato vinto sul campo da Milan e Juventus, salvo la parentesi Lazio-Roma; sono le due squadre che più d'ogni altra hanno economicamente beneficiato dei diritti tv. Proprio per questo motivo è auspicabile una spartizione più equa tra le società, tesa a non ingigantire i divari tra grandi e piccole.

Si vengono quindi a scontrare due posizioni: 1- chi è forte è giusto che guadagni di più; 2- gli incassi (da diritti tv e non solo) vanno distribuiti democraticamente a tutto il sistema calcio.

Una questione è innegabile: negli ultimi anni il campionato italiano ha conosciuto un lento declino sia dal punto di vista economico, ad eccezione di una ristretta oligarchia, sia dal punto di vista sportivo, fino ad arrivare ad oggi, con i nostri campioni del mondo, e non solo, costretti a trasferirsi all'estero, abbandonando il campionato italiano ad una sempre più evidente mediocrità.

E' quindi necessario e urgente un cambiamento nel sistema e non una semplice rivoluzione dettata da giudici.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>