Staminali: in Europa i nodi vengono al pettine
Si alza la voce della comunità scientifica italiana: la ricerca sulle staminali embrionali è legale.
È questa la ferma risposta dei ricercatori italiani alle affermazioni del Cardinal Trujillo, secondo il quale chiunque sia coinvolto nella distruzione di embrioni a scopi scientifici, inclusi quindi i ricercatori, dovrebbe essere scomunicato.
Lo affermano giuristi, esperti di bioetica e i ricercatori deputati a rappresentare sei gruppi di ricerca italiani che conducono studi su linee di cellule staminali embrionali. Questi ultimi si sono riuniti per la prima volta pubblicamente a Roma lo scorso 14 luglio. Risultato dell'incontro, la nascita del Gruppo dei Ricercatori Italiani sulle cellule staminali. Malattie genetiche come la fibrosi cistica o l'atrofia muscolare spinale, malattie neurologiche come la Corea di Huntington: questi i principali obiettivi del lavoro di ricerca sulle cellule staminali embrionali.
In una lettera aperta al Presidente del Consiglio Prodi, gli scienziati ribadiscono la legalità delle loro ricerche illustrandone le molteplici finalità, e chiedono che ad una affermazione dei principi della Carta Costituzionale, corrispondano fatti concreti: vale a dire un impegno serio a favore della ricerca.
Per la Chiesa la vita comincia al concepimento e il paragone tra la distruzione dell'embrione e l'aborto è esplicito. C'è la scomunica per la donna, i medici e i ricercatori che eliminano l'embrione. Queste le parole del Cardinal Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, in un'intervista a Famiglia Cristiana dello scorso 2 luglio.
La notizia fa scalpore nel mondo scientifico internazionale al punto che a parlarne è anche la prestigiosa rivista scientifica britannica Nature. Il tutto proprio alla vigilia del compromesso di Bruxelles sulle staminali.
In Italia la legge 40, oggetto del referendum dello scorso giugno 2005 che non raggiunse il quorum, vieta la soppressione di embrioni e quindi la possibilità di ottenere linee di cellule staminali embrionali. Non vieta però esplicitamente di utilizzare linee di staminali già esistenti importate dall'estero, stratagemma adottato dai sei gruppi di ricerca riuniti.
In coerente risposta, il sì al finanziamento europeo per ricerche su linee di staminali embrionali già esistenti, e il no alla distruzione di embrioni al fine di ottenere cellule staminali.
Dura l'immediata replica del Vaticano: “Macabro mercimonio”. Questo, all'indomani della decisione di Bruxelles, il titolo dell'Osservatore Romano, che critica aspramente la posizione del Governo Italiano che si schiera con la maggioranza nel Consiglio dei ministri europei.