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Scritto da nel Energia e Ambiente, Numero 5 - 1 Novembre 2006 | 0 commenti

Sorprendente, Fluorescente!!

Si potrebbe parlare di nuove tecnologie, dell'economia all'idrogeno e della fusione nucleare, delle biomasse, dell'olio di colza o dei motori ad aria fritta, al contrario si tenterà in queste righe una modesta, domestica, fluorescente e scarsamente scientifica considerazione sulla promozione del risparmio energetico. Già starete sbuffando per la noia, niente balene da salvare, niente tonnellate di CO2 da risparmiare e niente segreti sulle multinazionale dell'acqua, uffa. Ma non disperate perché io, furbacchione, so come trattare i figli della società dei consumi, e vi prometto – udite udite – che chi sopporterà la noia fino alla fine dell'articolo riceverà in regalo TRE, dico TRE lampade a basso consumo del valore commerciale di almeno 12 euro l'una! PROMESSO!

Premessa. Nel 2004 il Ministero delle Attività Produttive, recependo direttive europee e in preda a insolita ispirazione, definì gli obiettivi di risparmio energetico nazionale per il periodo 2005 – 2009. Contemporaneamente delegò all'AEEG[1] la definizione delle regole tecniche di funzionamento del meccanismo che doveva consentire di conseguire gli obiettivi di cui sopra. Oggi, come dopo un gol al primo minuto, sono tutti soddisfatti dei risultati, e in tutta Europa, persino in Francia e in Inghilterra, si studia il fenomeno nostrano.

Il segreto dell'AEEG sta nell'aver individuato e accreditato in bel numero di piccole società (le cosiddette ESCO[2]), le quali, come tanti piccoli batteri, stanno infettando il sistema produttivo italiano con la malattia dell'efficienza energetica. Queste ESCO lavorano sodo per il risparmio energetico dei loro clienti, e in virtù delle ultime novità normative, oltre alle tradizionali parcelle, collezionano Titoli di Efficienza Energetica (TEE), esattamente uno per ogni tep[3] risparmiato. Questi TEE verranno poi venduti alle società di distribuzione di energia elettrica e gas le quali, in proporzione alla loro quota di mercato, sono obbligate ad acquistarne. Tali società potranno poi riversare nelle tariffe il costo dei TEE scaricandolo quindi a tutti noi italiani, e i conti tornano.

Con l'industria si sta lavorando sodo, la patologia del risparmio si sta propagando piuttosto bene, evidenziando che la salata bolletta energetica si combatte in primo luogo riducendo i consumi, eliminando gli sprechi e introducendo tecnologie più efficienti.

Tuttavia non esiste solo l'industria, il consumo domestico è responsabile di una bella fetta del fabbisogno energetico nazionale, ma entrare nell'intimità delle abitazioni con progetti di risparmio energetico è stato fino ad oggi difficile.

Il germe del risparmio tuttavia è affamato di tep e chilowattora, e le soluzioni semplici, economiche ed efficienti sono un bocconcino prelibato. Se consideriamo poi che anche un piccolo risparmio, se moltiplicato per il numero di lampadari, portalampade e abat-jour di tutti noi italiani, diventa una bella torta da spartire, il gioco è fatto: SORPRENDENTE, FLUORESCENTE!! regaliamo lampadine a basso consumo, basta mettere una firma qui!

L'AEEG approva e, fatti i calcoli e le ipotesi del caso[4], decide di riconoscere alle ESCO accreditate 1 TEE ogni 66 lampadine regalate al pubblico.

Che strano meccanismo, vengono distribuiti i soldi di noi consumatori a chi viene a regalarci lampadine! Non sarebbe più semplice che andassimo a comprarle?! Certamente l'operazione assomiglia ad un accantonamento industriale di TEE con il beneplacito dell'Autorità più che ad un progetto di ammodernamento energetico del paese. I dubbi da fugare sarebbero molti e il primo impulso del pantalone che è in noi certamente non sarebbe di approvazione: qualcuno si sta arricchendo alle nostre spalle, e poi, aggiungendo un po' di statistica, si sa che il consumo per l'illuminazione è pari a circa il 3% del consumo di energia di un'abitazione! Questa storia mi puzza! e se le lampadine non le istallasse nessuno? Tanto paga il sottoscritto! Sigh!

Ma pantalone a volte fa rima con approssimazione, allora facciamo due calcoli e vediamo se l'operazione, a noi italiani, è convenuta davvero. Supponiamo che, per fare cifra tonda, in un po' di tempo vengano distribuite 66 milioni di lampade, poco più di una per abitante. Per questo servizio l'AEEG distribuirebbe 1 milione di TEE che a noi italiani costerebbero circa 100 milioni di euro[5]. Acquistare lo stesso numero di lampadine nel negozio sotto casa costerebbe circa 800 milioni (possiamo in primo luogo gioire dello sconto), e poi quando un giorno, finalmente, tutte queste lampadine ci decideremo ad avvitarle, il risparmio in bolletta arriverebbe a circa 770 milioni di euro l'anno[6].

Strano ma vero, l'operazione converrà, più che alle ESCO o ai produttori di lampadine, a tutti noi beneficiari di questo insolito regalo. A farne le spese saranno invece i consumi inutili, le inefficienze della distribuzione commerciale e in piccola misura anche i produttori di energia elettrica. Viste le cifre, c'è anche lo spazio per supporre che un bel numero delle lampadine regalate non venga mai istallato.

Riprendiamo i numeri ampiamente commentati relativi al Conto Energia: al 2015 produrremo 1,35 TWh di energia fotovoltaica ad un costo per gli italiani di circa 12 Miliardi di Euro da pagare in 20 anni. Confrontandoli con i numeri fluorescenti scopriamo che possiamo risparmiare la stessa quantità di energia con una spesa pari allo 0,24%[7]!!! Ditelo a tutti i pantalone in fila per istallare impianti fotovoltaici!

In conclusione. Se è vero che soltanto il prezzo del petrolio in salita porrà sempre di più l'enfasi sull'efficienza energetica e aprirà il mercato a soluzioni alternative, è altrettanto vero che molte “nuove” tecnologie sono emerse da tempo e lottano oggi contro strane abitudinarie resistenze senza trovare diffusione. Le lampadine a basso consumo ne sono un esempio ma l'elenco sarebbe ancora lungo.

Gli ultimi provvedimenti in materia di risparmio energetico sembrano metterci sulla strada giusta, anche se forse, in termini quantitativi, si potrebbe calcare un po' più la mano. In questo modo si potrebbe riuscire a bloccare la tendenziale crescita della domanda di energia, e con un po' di ottimismo ad invertirla, vi sembra poco?

Invece di continuare a premere sull'acceleratore non sarà forse il caso di levare il freno a mano?!

Siete stati bravi, e io mantengo le promesse: ciliccate qui.


[1] Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas.

[2] ESCO sta per Energy Service COmpany. Si tratta di società che si occupano prevalentemente di risparmio energetico, sono accreditate dall'AEEG, e possono avere accesso al mercato dei TEE. In Italia ad oggi sono circa 400.

[3] TEP: Tonnellata Equivalente di Petrolio, è una unità di misura per l'energia: 1 tep = 41,860 GJ.

[4] 1 TEE corrisponde ad un risparmio di 4545 kWh. Tenere accese 66 lampadine a basso consumo piuttosto che 66 tradizionali per 1000 ore comporta circa 5214 kWh di risparmio. Quindi l'ipotesi dell'AEEG è che queste 66 lampadine restino accese per circa 872 ore, oppure che non tutte le lampadine consegnate vengano istallate, ma che quelle istallate restino accese per 1000 o più ore l'anno, circa 3 ore al giorno.

[5] Il primo prezzo di emissione dei TEE è stato 98 euro.

[6] 1 Mtep di risparmio equivale a 4,5 miliardi di kWh; il costo medio in bolletta del kWh è di 0,17 Euro.

[7] Se risparmiare 4,545 TWh (1 Mtep) costa 98 milioni, risparmiarne 1,350 costa 29 milioni; questi 29 milioni sono pari allo 0,24% dei 12 miliardi del CONTO ENERGIA.

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