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Scritto da nel Bologna, Numero 10 - 1 Febbraio 2007 | 0 commenti

Cofferati Chi

Nel 2004 Sergio Gaetano Cofferati è stato eletto sindaco di Bologna, riportando un successo di proporzioni sconosciute alla sinistra bolognese degli ultimi decenni. Non tanto per le percentuali comunali raggiunte (le solite) quanto per la vittoria in tutti e nove i Quartieri cittadini compreso quei tre (Santo Stefano soprattutto, ma anche Saragozza e Porto) dove il centrodestra era maggioranza.

La figura dell'ex sindacalista era tra le più quotate nel centrosinistra nazionale: dallo scontro tra lui e D'Alema negli anni del governo di quest'ultimo era uscita appannata la figura del premier, dalle manifestazioni dei 3 milioni di persone al Circo Massimo per la difesa dell'articolo 18 l'attuale sindaco di Bologna era emerso come un potenziale candidato vice-premier della coalizione.

Ma tant'è. Chiarita la leadership di Prodi nelle stanze dei segretari della non ancora ribattezzata Unione, sulla pagine del Resto del Carlino appare la notizia: sta arrivando Cofferati. Ci saranno le primarie, la discussione in città, ma ormai la strada è in discesa. Guazzaloca, sindaco della sconfitta della sinistra a Palazzo D'Accursio, si sarebbe trovato di fronte un pezzo da 90 nazionale, contro il quale non avrebbe dovuto esserci alcun problema se il tono della propaganda per il volto noto della città, sorridente e bonario fosse stato suffragato dall'effettiva realizzazione delle promesse.

Tuttavia la vittoria del 1999 era dipesa più dai limiti della difesa avversaria, provata da un cambio in corsa dell'aspirante sindaco non concordato tra allenatore e società, e dalla scaltrezza del Guazza, sornione giocatore alla vecchia maniera, difesa arcigna palla lunga e sangue freddo.

Quali i vantaggi di votare Cofferati? Uno su tutti: l'immobilismo che da anni stava rallentando la nostra città (che in realtà la Giunta Vitali aveva ricominciato a smuovere senza farsi capire prima di tutto dal Partito (i DS, PDS ex PCI) che dalla mai interpellata città) poteva essere scrollato dalla voce grossa di questo nuovo Podestà.

A posteriori la cosa che appare chiara è che questo Sindaco decide e non teme l'impopolarità. Le politiche di restrizione dell'accesso dei veicoli al centro storico chiudono una questione aperta da più di vent'anni per diversi motivi (ricorsi al TAR e assenza di scelte da parte dell'Amministrazione di centrodestra), mentre la chiusura dei locali notturni e i divieti alla somministrazione di alcolici risponde da un lato alle esigenze di alcuni comitati di cittadini e dall'altro al generico desiderio di quiete di questa città, ghiotta di brodo e di tortellini e di sonno quando la mattina si alza per lavorare. Così come le scelte chiare in termini di legalità e di sgomberi, di diritti dei migranti da difendere spostandoli dall'argine del Reno. Come non dargli ragione? Dal punto di vista elettorale e politico tale impostazione non fa una piega: rinunciare al consenso diffuso dei commercianti (in generale storico blocco elettorale del centrodestra) e dei nottambuli dell'Arengo costa meno rispetto alla riduzione alla marginalità di una politica alternativa. L'opposizione da parte dei gruppettari e delle minoranze radicali della coalizione di centrosinistra, evidentemente non in grado di offrire un'alternativa di governo, fanno da contraltare ad un centrodestra spogliato dei propri cavalli di battaglia (la sicurezza, innanzitutto) e lasciato a testimoniare in piazza l'amore per Bologna.

L'opinione di chi scrive è che il comportamento del Sindaco Cofferati non sia affatto consono a quello di un ospite: accolto a braccia aperte dalla nostra città, si è rivolto in modo sprezzante verso quel diffuso mondo di associazionismo e socialità che di notte cerca la propria libertà. Che a volte a torto tollera gli schiamazzi ma che non può essere represso per la maleducazione di pochi.

Il centrosinistra pare non possa fare altro che tenerselo questo Sergio: come rischiare un'altra debacle tipo 1999? Chissà, però, che nelle prossime elezioni primarie non possa emergere un altro sindaco di centrosinistra? Magari che consenta alla città di mantenere i pregi e limare i difetti del Primo cittadino, e che con sincero spirito riformista continui a migliorare Bologna. Espressione di quell'imprenditorialità spontanea diffusa ed associativa, figlio di questa terra emiliana.

Bologna clericale sotto il Papa, fascista con Mussolini e comunista dopo Dozza. Cofferati chiaramente interpreta questa frase a proprio uso e consumo, a garanzia del proprio pugno di ferro che – secondo l'opinione di chi scrive – raccoglie il sostanziale consenso della città.

Costruire una seria alternativa riformista ed indolore che dal centrosinistra sappia far meglio dell'attuale Giunta (i cui conti si faranno nel 2009) toglie il sonno ai nottambuli che vagano con una birra in plastica portata da casa o trafugata da un locale, un kebab nell'altra mano e gli occhi allucinati di chi senza scuse tira tardi la sera e la mattina dopo va a lavorare lo stesso.

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