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Scritto da nel La Cantina del Viaggiatore, Numero 13 - 16 Marzo 2007 | 0 commenti

Critical Wine/Terra e Libertà

La fine di marzo si avvicina e con essa anche un evento che tanti dei nostri lettori, meglio definirli eno-sconvolti (chiamarli semplicemente “appassionati” e' dire ben poco sul loro conto!), aspettano con grande ansia. Non sto certo parlando dell'arrivo della primavera, ma del tanto atteso “Vinitaly 2007”.

Se però il vostro (e mi rivolgo ora direttamente a loro, agli eno-sconvolti, appunto) e' un interesse sincero e a tratti anche “lucido” vi consiglio un evento “antagonista” che si svolge sempre a Verona negli stessi giorni (30, 31 Marzo e 1 Aprile), ma che ai luccichii e alle giacche nero-blu preferisce una location e una mise tanto più modesta quanto affascinante e variopinta qual'e' il centro sociale La Chimica: sto parlando del Critical Wine.

Vista la generale ignoranza che dilaga in materia, mi sembra opportuno fare un po' di luce sull'argomento e magari incuriosirvi quel poco che basta per convincervi ad una “puntatina”, già che siete a Verona, non solo sotto il balcone della coppia piu' sfigata della storia, ma anche alla manifestazione enogastronomica (!) più culturale, alternativa e sensibile degli ultimi anni.

Crtitical Wine è un progetto completamente autogestito, nato nel 2003 da un'idea di Luigi Veronelli, con lo scopo di favorire la massima tracciabilità e trasparenza dei prodotti e la massima riflessione sugli urgenti problemi della T/terra, dell'agricoltura e dell'ambiente. “E' un'iniziativa che parte dalla materialità della terra per concepire e creare forme diverse di produzione e consumo”[1].

Più che un evento fieristico è un' occasione di incontro e di ritrovo per appassionati, addetti ai lavori, vignaioli, social-sommeliers, giornalisti, importatori, ma anche musicisti, teatranti, liberi pensatori, scrittori e naturalmente bevitori, tutti accomunati dalla sensibilità verso temi quali il rispetto della natura, del consumatore e la tutela delle piccole realtà agricole.

In queste tre intense giornate, cari miei eno-sconvolti, oltre che degustare vini di buonissima qualità – e scarsa fama-, che solleticheranno il vostro palato, tra un panino con la salsiccia e un piatto di formaggi biologici, che pettineranno i vostri stomaci, anche le vostre orecchie (e speriamo soprattutto il vostro cervello) potranno essere stimolate. Nelle varie aree adibite alla discussione saranno infatti affrontati problemi di natura economica e ecologica di grande attualità e presentate proposte importanti quali la massima tracciabilità, il prezzo sorgente, le denominazioni comunali, una filiera commerciale più corta.

All'evento partecipano piccoli produttori di vino provenienti da tutta Italia, oltre a produttori di olio, formaggi, frutta e verdura. Da sottolineare il fatto che, oltre alle usuali relazioni commerciali, si creano in loco anche condizioni di confronto diretto tra consumatore e coltivatore.

La discussione verte anche su altri argomenti come il bisogno di una alimentazione sicura, la tradizione delle colture e delle culture, la necessità di tali piccole aziende di farsi conoscere in un contesto globale, l'urgenza di una sensibilità planetaria in contrapposizione all'agro-industria.

Il messaggio è rivolto a tutti i piccoli produttori ma anche alle istituzioni, ai distributori, agli intellettuali coinvolti nel settore e ai consumatori, che perciò sono considerati “co-produttori”.

In questi quattro anni il movimento ha organizzato periodicamente eventi non solo a Verona, ma anche a Roma, a Milano, a Bologna e ad Empoli. Certo si e' evoluto, e' cresciuto ed ha conosciuto anche momenti di difficoltà.

E' passato troppo tempo dalla scomparsa di Gino Veronelli, soprattutto a vedere cosa è successo al Cw in questi anni. Il movimento infatti, se prima era la congregazione e la convergenza di idee e realtà diverse, volte alla formazione di un collettivo informale, oggi dimostra molta più dispersione e incompatibilità.

Nonostante però le varie divergenze interne, la manifestazione rappresenta tutt'ora la forma più alternativa di resistenza vitivinicola. Un esempio di civiltà e di sensibilità per chi produce seriamente e allegramente nel rispetto della natura, del vino e dell'uomo.

Cari miei affezionati, vi lascio quindi nella speranza di aver risvegliato in voi una qualche coscienza e di incontrarvi a Verona, magari più attenti e meno sconvolti!

E ricordate:

“Rimanete fedeli alla terra…Commettere il sacrilegio contro la terra, questa è oggi la cosa più orribile, e apprezzare le viscere dell'imperscrutabile più del senso della terra!”

Così parlò Zarathustra.

Per approfondimenti sull'argomento:

- www.criticalwine.org
- Terra e libertà Critical Wine
Sensibilità planetaria, agricoltura contadina e rivoluzione dei consumi, Deriveapprodi.


[1] Modulo di adesione al CW a Milano del 08/12/2003.

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