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Scritto da nel Economia e Politica, Numero 13 - 16 Marzo 2007 | 0 commenti

La Rossa Primavera

Fischiava il vento e infuriava la bufera, le scarpe rotte non ci fermavano.

Oggi il vento fischia intorno ai bolidi che domenica scorsa sfrecciavano nel caldo deserto di Losail, in Qatar. E' ricominciato il campionato mondiale di motociclismo, quello che l'anno scorso ci aveva visto rotolare nella polvere fuori dall'altare.

Ogni anno l'economia moderna misura l'accrescimento del proprio benessere attraverso diversi indicatori come l'incremento percentuale del Prodotto Interno Lordo e le classifiche di vivibilità delle città, l'incremento demografico ed il progresso tecnologico.

In questo caso ci ritroviamo nell'ambito del progresso tecnologico.

Il nuovo regolamento ha imposto la riduzione della cubatura della cilindrata delle motociclette, dai motori 1000 cc agli 800 attuali. Per le case costruttrici ricostruire daccapo i propri motori ha comportato studi e ricerche tecnologiche ed un conseguente incremento dei costi. La bontà della scelta risiede nella complessiva tendenza attuale delle economie sviluppate a combattere i rischi sulle strade e l'inquinamento: ridurre la cilindrata e la potenza dei veicoli (medesima tendenza della Formula 1) significa indirizzare specificamente le applicazioni motoristiche nel senso della maggiore efficienza e le qualità di guida nel senso della precisione in curva rispetto all'apertura di gas in rettilineo.

Gli oracoli del circuito hanno ben promesso alla nostra Italia per l'anno in corso.

Ha vinto la Rossa di Borgo Panigale, non con il suo vecchio condottiero di Romagna Loris Capirossi ma con la nuova promessa australiana del motomondiale, Casey Stoner. Ha vinto facendo sfoggio di una grande potenza, che nel lungo rettilineo nel Sud della pensiola arabica che si affaccia sul Golfo Persico ha lasciato indietro per distacco la Yamaha targata Fiat di Valentino Rossi. Una sfida fatta in casa, tra la potenza dei nostri motori e della nostra economia ed il talento del nostro miglior campione.

Questo promettono gli oracoli al nostro Paese. Una sfida tra la capacità dell'economia di progredire e l'abilità dei tanti italiani che per cercare di guadagnare la propria pagnotta si avvalgono dell'amico che cambia il variatore e le marmitte, come con sincera e sorridente semplicità ha rappresentato Vale al traguardo.

Questa è la sfida per il Governo, che per guardare in casa propria ha sempre bisogno di resistere sul fronte estero.

Quel Governo la cui lunga marcia passa attraverso i 2 euro delle ricariche e i 10 centesimi dello scatto alla risposta e si trova in mezzo all'infuriare della bufera della guerra, le scarpe rotte deve provare a cambiarle ai box. I suoi meccanici ne saranno capaci?

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