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Scritto da nel Numero 13 - 16 Marzo 2007, Scienza | 0 commenti

L'eclissi di luna

Con l' eclissi totale dello scorso 3 marzo la Luna è stata protagonista di uno dei fenomeni astronomici più importanti dell' anno.

Ma al di là della particolarità dell' evento, che non sarà più osservabile con la stessa intensità fino al 2026, il nostro satellite ha sempre esercitato un fascino particolare sull' uomo, sia per la sua luminosità che per le variazioni periodiche del suo aspetto.

Così, nel corso dei secoli si è consolidata una vera e propria cultura della luna, fatta di leggende e credenze popolari. Da quelle agricole, il vino che deve essere imbottigliato durante il novilunio o la semina che va fatta a luna crescente, a veri e propri miti come quello del licantropo, il famoso uomo lupo che nelle notti di luna piena si trasforma in una belva assetata di sangue. Altre ipotesi riguardano poi l' influenza delle fasi lunari nel favorire le nascite o nello stimolare mutamenti di umore, non a caso si definisce lunatica una persona dall' atteggiamento scostante.

La forza di suggestione che questo corpo celeste ha creato nell' immaginario collettivo, nasce anche dal fatto che la sua grandezza apparente, vista dalla Terra, è molto simile a quella del Sole.

Le dimensioni reali sono ben diverse, ma resta il fatto che se paragonata alla media degli altri satelliti che popolano il sistema solare, la Luna risulta insolitamente grande.

In effetti con i suoi 3.476 chilometri di diametro la Luna potrebbe essere considerata un piccolo pianeta, è grande una volta e mezza Plutone e poco più piccola di Mercurio.

Più che un satellite, una sorella minore della Terra, molto vicina , 384.000 chilometri sono un' inezia su scala cosmica, e in grado di esercitare una significativa attrazione gravitazionale sul nostro pianeta, come evidenziano i fenomeni di marea.

In effetti punti in comune Terra e Luna ne hanno parecchi, soprattutto da un punto di vista geologico, ma risultano altrettante differenze rilevanti, il satellite non ha atmosfera e non risulta esserci acqua, manca inoltre il nucleo metallico centrale. Una situazione contraddittoria che lascia aperti numerosi interrogativi sull' origine del nostro satellite.

Nel corso del XX° secolo gli astronomi hanno sviluppato diverse teorie per spiegare la genesi lunare, una delle più accreditate ipotizza che la Luna sia nata dalla catastrofica collisione fra la terra e un corpo celeste delle dimensioni di Marte. Il devastante impatto avrebbe scagliato nello spazio grandi quantità di detriti, sia terrestri che del proiettile, che col tempo si sarebbero aggregati a formare il nostro satellite. L' ipotesi si fonda sul presupposto che il proiettile cosmico non fosse troppo grande, in quel caso avrebbe distrutto il pianeta, né troppo piccolo, altrimenti dall' impatto non si sarebbe liberata sufficiente energia per formare la Luna.

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