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Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 18 - 1 Giugno 2007 | 0 commenti

Capitolo 4 – And so, what? (parte seconda)

A Maggio il Cavalier Berlusconi la fa in barba a tutti, magistrati compresi, e diventa Presidente del Consiglio. Non ci crede nemmeno lui. A Giugno il popolo lo plebiscita: percentuali intorno al 30% alle elezioni europee per il nuovo miracolo italiano. Ma anche quell'estate i papà imprecarono iniziando a contagiarci. I primi urli si udirono in occasione della vittoria contro la Bulgaria e del decreto 'salva-ladri', gli altri si mischiarono alle lacrime che invasero gli occhi dei bambini dopo l'errore fatale del Divin Codino eroe nazionale che stava conquistando i Due Mondi.

Era di nuovo autunno. I licei si svuotavano per protestare contro il Governo, le fabbriche scioperavano e dalle piazze affollate milioni di persone mettevano in fila i propri no. All'appello mancavano un milione di posti di lavoro e una vittoria mondiale, perché se non sa vincere il Mondiale tutto quello che dice non è vero. Non è diverso dagli altri, di miracoli neanche l'ombra.

Bisogna sempre e comunque lavorare. Questo Governo non è capace. Il piazzista torni al mercato. La pubblicità è sempre troppo lunga. Al Governo ci torni la politica: proviamo a fare le cose per bene.

Si apre la strada del centro-sinistra al Governo dell'Italia: per le strade si festeggia. Le bandiere colorate accompagnano una nuova stagione della storia nazionale. Stiamo diventando grandi e c'è un premio che ci aspetta oltre questo traguardo: l'Europa. Ormai l'avevamo capito: era tutto europeo. La Coppa dei Campioni, l'inglese che si studia a scuola, Internet, le vacanze. Mancava solo la moneta e che bravi quegli stupidi politici che finalmente ci stavano a sentire.

Ma a noi mancava qualcosa. A quei bambini ormai cresciuti e a tutti gli amici mancava ancora qualcosa, da conquistare in Francia. Era la nostra prova di maturità. Macchè, non eravamo mica migliorati: anzi, veniamo eliminati ai Quarti dopo, guarda un po', i calci di rigore. I sogni non durano per sempre. Nessun indicatore economico potrà mai negare questa incancellabile verità che ormai ci portiamo appresso. Con gli Euro non si compra la Coppa del Mondo. Il Governo non regge a questo urto emotivo. Dopo aver raggiunto l'obiettivo nazionale necessario il Presidente Prodi abdica in favore del suo successore, il Presidente D'Alema. Ma il clima non è più lo stesso. La domenica pomeriggio vince la Juve, ma sulla normale bonaccia comincia a soffiare il vento di nuove tempeste.

Impariamo che ora si vota anche per le europee, mentre finalmente la domenica pomeriggio la Juve perde e sono Lazio e Milan a contendersi il titolo.

Pubblicità. Elezioni Regionali. Una scelta di campo. Il sorriso è decisamente meglio, il nuovo estetista merita tutti i soldi che guadagna, gli slogan vendono un nuovo modello più giovane di Mastro Lindo Transformer versione Mulino Bianco a colazione con Bossi. Lui va d'accordo con tutti e cancella il Male con la forza del pulito. E lasciamo che siano solo le toghe rosse a vedere lo sporco. Il 16 Aprile per il nuovo corso del centrodestra è un successo. E in fondo a noi ora interessa solo di vendicare le umiliazioni subite allo stadio: andiamo in Olanda per vincere gli Europei.

Tradito dai piccoli egoismi dell'ulivismo. Il Presidente D'Alema accetta onestamente la sconfitta politica contro Berlusconi e passa il testimone di Presidente a Giuliano Amato.

Torniamo a noi. Eravamo agli Europei del 1998.

Il 2 Luglio siamo sicuri di festeggiare: abbiamo sconfitto il tabù dei calci di rigore, l'abbiamo sconfitto alla grande sconfiggendo i padroni di casa dell'Olanda con una straordinaria prestazione del portierone Toldo.

La Francia Campione del Mondo è alla nostra portata, mancano 5 minuti. Ci si prepara a stappare, perché Del Vecchio ci aveva già portato in vantaggio. Ma non stapperemo: il giudice che legge la condanna si chiama Golden Goal. Ci hanno fregati: prima i rigori e ora guarda cosa si inventano questi Europei pur di farci perdere. L'Italia non sa più a che santo votarsi. Il Paese voleva gli euro con il cucchiaio di Totti campione, ha ricevuto un'altra amara lezione.

Non se ne azzecca una. Alle elezioni il centrosinistra sceglie di combattere Berlusconi sul suo stesso campo pur non disponendo delle stesse armi e si affida all'abbronzatura del neo campione d'Italia nonché Sindaco della Capitale nell'anno del Santissimo Giubileo Francesco Rutelli. Il centrosinistra non ha il coraggio di presentarsi con il vero volto della propria professionalità. E viene travolto.

Già. Il presidente Amato, tra gli Italiani più rispettati, arguti e intelligenti al mondo non verrà candidato alla Presidenza del Consiglio alle elezioni del 2001 perché, si dice?, i suoi passati legami con Craxi non sarebbero stati digeriti dagli elettori.

Già, siamo in Italia. Perché solo in Italia tutti i rifiuti e gli scarti di tangentopoli possono brulicare impunemente in Parlamento dieci anni dopo lo scandalo, solo in Italia un prodotto dell'era Craxi, quale è Berlusconi, può diventare Re d'Italia infangando la memoria del suo padrino e negando le sue origini e quella delle sue fortune, origine incerte e probabilmente è meglio così .

Solo in Italia possiamo avere senatori e parlamentari, giudici e dirigenti pubblici processati per mafia e corruzione, condannati per tangenti e abusi vari, che legiferano e ci governano. E nel frattempo preferire un ex radicale riscopertosi neo-cattolico di sinistra ad una persona integra e rispettata come Giuliano Amato, fiore all'occhiello della politica nazionale. Come dicevamo, i più meritevoli non sono mai i prescelti, quelli troppo intelligenti non li capiamo e non li capiremo mai. Ci meritiamo dei governanti mediocri e di dubbia moralità, in questo zibaldone dove tutto viene ribaltato e distorto.

La Guerra è la pace, l'ignoranza è la forza, la liberta è la schiavitù.

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