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Scritto da nel Numero 19 - 16 Giugno 2007, Scienza | 0 commenti

L'Anno geofisico internazionale

L' Anno Geofisico Internazionale tenutosi nel 1957 si poneva l' obiettivo di avviare uno studio condiviso a livello mondiale del pianeta Terra e della sua atmosfera. Fu un momento importante per la scienza e per l' umanità, migliaia di scienziati di 67 Paesi di tutto il mondo avviarono un lavoro di interesse comune al di là di qualsiasi steccato ideologico. A mezzo secolo dall' evento la comunità scientifica ha deciso di celebrarlo promuovendo l' Anno Eliofisico Internazionale, che si estenderà fra il 2007 e il 2008. L' iniziativa intende ampliare l' area di ricerca che, oltre agli studi geofisici, comprenderà quelli sul Sole e sull'eliosfera, ossia della regione che si estende dal Sole fino ai confini del sistema solare. Infatti il Sole, l'eliosfera, la magnetosfera e la Terra formano un sistema fisico unitario che è fortemente influenzato dall'attività solare.

Si tratta di un programma di ricerca molto importante, considerato anche il livello tecnologico degli strumenti, satelliti spaziali e osservatori terrestri, disponibili e la maggiore efficacia che si può ottenere con il loro utilizzo congiunto. Un programma che servirà a conoscere meglio fenomeni di grande importanza come:le tempeste solari e quei campi magnetici che sono responsabili di interferenze nel funzionamento dei satelliti artificiali, dei rischi per la salute degli astronauti, effetti sull'evoluzione del clima della Terra. Il Sole sta lievemente aumentando la sua luminosità, circa lo 0,1 per cento nell'ultimo secolo e anche l'attività delle macchie solari è aumentata rispetto al passato. Si tratta di capire se e come questi fenomeni possano interagire con l' effetto serra naturale e artificiale, cioè quello dovuto all'immissione nell' atmosfera di anidride carbonica da parte dell'uomo.

Un anno da protagonista, quindi, per la nostra stella, che pur non rappresentando altro che un astro di tipo medio molto diffuso nel cosmo, è la regina incontrastata del nostro sistema solare sul quale domina dal centro, forte delle sue colossali dimensioni, ha un diametro di quasi un milione e mezzo di chilometri, irradiandolo con i suoi raggi. Il nostro pianeta ha la fortuna di trovarsi alla distanza giusta dal suo trono, circa 150 milioni di chilometri, per ricevere la dose esatta di luce e calore necessari alla vita. Ma la vicinanza della nostra stella ha anche permesso di studiarla attentamente e scoprire parecchi segreti, anche se sono ancora tanti quelli custoditi gelosamente all' interno del suo cuore rovente.

In effetti sul Sole fa parecchio caldo, la temperatura varia dai 5.500 gradi alla superficie fino ai 10/15 milioni di gradi del nucleo. Quest' ultimo è il cuore della stella, dove avvengono le reazioni termonucleari che trasformano gli atomi di idrogeno in elio liberando una quantità immane di energia. Questa caldaia cosmica sembra essere in funzione da circa 5 miliardi di anni e il suo combustibile pare debba durare per un periodo analogo.

E dopo ? Quando si esaurirà l' idrogeno del nucleo, l' elio comincerà a trasformarsi in elementi più pesanti, come il carbonio, e la parte centrale del sole comincerà a collassare su sé stessa, fino a diventare una piccola sfera di alcuni chilometri di diametro, una nana bianca. La parte esterna della stella, non più bilanciata dalla pressione interna, inizierà ad espandersi a dismisura, formando una nube incandescente che, dopo aver arrostito Mercurio e Venere, raggiungerà la Terra bruciandola completamente. Una prospettiva scottante, ma fortunatamente ancora di là da venire.

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