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Scritto da nel Letteratura e Filosofia, Numero 18 - 1 Giugno 2007 | 0 commenti

Segnali Di Fumo

La notizia, se confermata, sarebbe una di quelle su cui non si sa se ridere o piangere: la Motion Picture Association of America (Associazione americana dei produttori), ha deciso di limitare drasticamente le scene di fumo nelle pellicole, e dove il copione rendesse proprio necessaria l'accensione di una bionda, scatterebbe il divieto ai minori di diciassette anni non accompagnati.

La ratio di questo farneticante provvedimento, secondo gli illuminati promotori, andrebbe ricercata nei fenomeni d'emulazione a cui i divi cinematografici darebbero vita con movenze ed atteggiamenti.

Un tranquillo sedicenne di provincia, si troverebbe dunque costretto a spegnere il televisore dopo i bagni di sangue di un qualsiasi terminator, ma comunque prima dell'inizio di pellicole adolescenziali come Angeli con la pistola…

Sarebbe auspicabile il licenziamento in tronco di qualche guru newyorkese dell'Actor Studios, perchè qualcuno deve pur aver insegnato a Marlon Brando, Paul Newman, James Dean e Robert De Niro a perforare lo schermo con quel modo teatrale di maneggiare le sigarette, per non parlare dell' Harvey Keitel di Smoke…

Il malinconico Bogart, con l'immancabile cicca incollata alle labbra, si starà rivoltando nella tomba, mentre gli ultras antifumo incassano l'ennesima vittoria moralizzante e moralizzatrice.

Non stupisce che un paese tradizionalmente bigotto, abbia trovato nell'illuminata amministrazione Bush una nuova linfa. Quello che invece risulta incomprensibile agli occhi di molti europei, è come la caccia alle streghe dei ferventi moralizzatori, s'indirizzi di volta in volta verso problemi marginali, lasciando di fatto inalterate le vere incongruenze dell'America di oggi, come la libera vendita delle armi. Dopo la strage di Salt Lake City, dove uno squilibrato ha iniziato a sparare nei pressi di un centro commerciale uccidendo cinque persone, e dopo i trentatre morti del Politecnico della Virginia, il presidente si è affrettato a precisare che crede nel diritto della gente a portare armi. Paese che vai usanze che trovi, recita il proverbio: in Virginia non esistono limiti per l'acquisto di armi d'assalto, e l'età minima per possederne, anche senza il consenso dei genitori, è fissata ai dodici anni. Con questi numeri, un rapporto di causa-effetto è largamente prevedibile: le stragi covano in modo incessante sotto la cenere, ed è sufficiente un alito di vento, o una mente sconvolta, per attizzare la fiamma.

I figli del selvaggio West, restano dunque fedeli alle tradizioni puritane dei primi agglomerati urbani: tra una pena di morte ed una strage all'università, dovremmo rassegnarci ad un Sean Connery che spegne definitivamente la sigaretta, e rinuncia al suo coktail Martini. Shakerato non rimescolato, come insegna con raffinatezza il carismatico figlioccio di Fleming.

Il Rick's bar, celeberrimo locale di Casablanca, luogo d'incontro per poliziotti francesi, spie naziste, avventurieri di rango e piccoli sciacalli, e luogo dove una splendida Ingrid Bergman ritrova il Bogart dei ricordi parigini, è finalmente stato chiuso: divieto di fumo la scritta che sigilla l'entrata…

L'ennesima vittoria dei proibizionisti statunitensi, si pone in modo antistorico e soprattutto antiestetico, come una lama sui problemi della contemporaneità: il fumo uccide forse come pistole e fucili, ma lo fa senz'altro in modo più lento e piacevole.

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