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Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 22 - 1 Agosto 2007 | 0 commenti

La derivata e la pena di morte

Tra i tanti luoghi comuni che affollano l'umanità ce ne sono un paio che in questo articolo andiamo a visitare: il primo è il fatto che il concetto matematico della derivata sia difficile e astruso e pertanto non adatto né utile a essere insegnato alle scuole Elementari subito dopo le quattro operazioni, il secondo è ritenere che la pena di morte sia giusta perché sgrava gli onesti contribuenti dal dover mantenere vitto e alloggio per i delinquenti assassini.

Per capire il secondo concetto, piuttosto semplice, occorre transitare brevemente dal primo.

Se due cose sono tra loro legate da una relazione (ad esempio il costo totale sostenuto per acquistare le mele e la quantità acquistata), la derivata della spesa rispetto alla quantità ci informa su quanto aumenta la nostra spesa acquistando un'unità in più di mela. Di solito può sembrare più interessante conoscere quanto abbiamo pagato in media una mela, ma nel momento in cui dobbiamo valutare l'acquisto di una mela in più non sarà importante quanto abbiamo già speso in media per le mele precedenti ma quanto costerà quell'ultima. Se sono le dieci di sera ed abbiamo appena finito di mangiare, partire alla ricerca di un supermercato aperto potrebbe farci valutare tale sforzo (cioè il costo in senso lato) superiore al beneficio di togliere il medico di torno.

Tradotto in termini finanziari significa che per effettuare o meno un investimento occorre valutare l'impatto marginale (secondo la terminologia economica) o incrementale (detto in matematichese) dell'azione che stiamo per compiere, misurando che succede ai nostri affari se a seguito della scelta di acquisto i benefici supereranno i relativi costi.

Occorre capire dove siamo prima di decidere il da farsi.

Nel caso della pena di morte ci troviamo in un sistema dove essa non c'è e vogliamo valutare quanto costa e quanto rende risparmiare il vitto e l'alloggio per le persone che la Giustizia rispedisce al mittente. Il costo dipende innanzitutto dalle strutture carcerarie aggiuntive specifiche, cioè celle e stanze della morte, e dal personale specializzato sia all'esecuzione che alla preparazione e gestione delle sostanze letali; inoltre comporta un incremento delle spese per la formazione delle strutture dei tribunali che sono ancora impreparate al nuovo compito. Infine un costo d'immagine verso le culture più moderne e garantiste.

Passiamo a valutarne i benefici: il risparmio di un pasto ogni 1000 al giorno (se questa fosse la proporzione tra condannati a morte e detenuti) e di 1 branda ogni 1000 al giorno. Il costo dei pasti in una struttura carceraria dipende principalmente dalle spese fisse per le cucine, il personale e le quantità all'ingrosso. Il risparmio di riempire la millesima ciotola di zuppa è nullo.

Chiedete adesso ad un bambino delle Elementari qual è la convenienza e vedrete che sarà vero, che con una buona formazione chiunque può aspirare a diventare Presidente degli Stati Uniti d'America.

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