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Scritto da nel Economia e Politica, Numero 23 - 1 Settembre 2007 | 0 commenti

McDonald's nelle vostre mani

Pane con sesamo, cipolla disidratata, cetriolini, insalata, doppio hamburger, sottiletta, salsa: è il BigMac, l'hamburger per eccellenza che racchiude in sé il Bene e il Male; allo stesso tempo alimento gustoso e nutriente (anche troppo), accessibile a tutti a prezzi contenuti, simbolo degli Stati Uniti, dell'imperialismo culturale ed economico americano, del capitalismo sfrenato, dei peggiori aspetti della globalizzazione.

Un panino dalla sconcertante semplicità se paragonato all'impressionante successo che ha avuto in tutto il mondo nei suoi 40 anni di vita.

Ma come nasce un hamburger? Come un bovino si trasforma in un succulento panino?

Mc Donald's Video Game[1] è un gioco che consente di dirigere una multinazionale come Mc Donald's gestendo tutta la filiera produttiva: dal pascolo al macello, dalla gestione del personale al marketing, utile a capire la vera essenza di una multinazionale del fast food.

Giochiamo[2].

Sono quattro le sezioni da gestire e tenere sotto controllo: la sezione agricola, l'ingrasso e macello, il fast food, il quartier generale; la più importante multinazionale del mondo nelle nostre mani.

I nostri allevamenti di bovini e coltivazione di soia (da scegliere se transgenica o naturale) si trovano in Sud America: ampi terreni da sfruttare e sottrarre alle popolazioni autoctone, convertendo foreste pluviali in pascoli intensivi. Gli animali, una volta cresciuti, vengono portati nell'impianto di ingrasso e macellazione: il manager deve decidere come gestire le risorse nel modo più efficiente possibile, somministrando quindi agli animali mangimi a base di soia con, eventualmente, scarti industriali da riciclare, ormoni per favorire la crescita, il tutto evitando che si diffondano malattie quali BSE. Gli hamburger arrivano finalmente al fast food, ma gestire il personale non è cosa semplice, motivare lavoratori precari e sottopagati è impresa ardua: premiarli con medagliette? Mobbing? Licenziamento? Stando attenti alle associazioni sindacali.

Ma è nell'Head Quarter che si definiscono le strategie globali dell'azienda. L'ufficio marketing, gestito da creativi fricchettoni e alternativi, è la vera forza dell'azienda: iniziative “McDisney”, “McDonald's per il Terzo Mondo”, “Tutti i bambini vogliono McDonald's”, consentono di ottimizzare ed incrementare le vendite oltre che a rilanciare l'immagine. L'Ufficio Public Relations è invece fondamentale per tenere buone le fastidiose lobby e uffici governativi: ambientalisti, dietologi, climatologi, consumatori, politici; la corruzione può essere la soluzione migliore. E infine il Consiglio d'Amministrazione che vigila sui profitti societari.

Un game strategico semplice e facilmente utilizzabile che, attraverso la satira, la denuncia e la provocazione, consente di entrare in una grande azienda, una più che efficace spiegazione di catena del valore applicata ad un caso (quasi)reale, rendendo il fondamentale Modello di Porter[3], così astratto nei manuali di strategie d'impresa e analisi competitiva, ben comprensibile a tutti. “Smontare” la più importante multinazionale del mondo in attività primarie (logistica in entrata, produzione, logistica in uscita, marketing e vendite, servizio) e attività di supporto (infrastrutture, risorse umane, tecnologia, approvvigionamenti) diventa un gioco e va al di là del gioco. Mettersi per un'ora dalla parte della più malefica delle corporation aiuta a capire meglio la globalizzazione e ciò che sta alla sua base, pregi e difetti.

Per saperne di più si consiglia:

- Super Size Me, film-documentario del 2004 sul mondo dei fast-food e sugli effetti di una dieta fatta di soli hamburger http://www.imdb.com

- Sito ufficiale di McDonald's Italia http://www.mcdonalds.it/

- The Economist's Big Mac Index http://www.economist.com


[1] http://www.mcvideogame.com

[2] Il gioco si apre con la seguente nota: “Mc Donald's Videogame è una parodia digitale del funzionamento della catena di ristorazione McDonald's. E' concepito esclusivamente per intrattenimento e non intende in nessun modo rappresentare persone e fatti reali. Modelli di funzionamento e relazioni di causa-effetto sono solo interpretazioni di ampi e documentati studi ma solo da intendere come mere ipotesi e prodotti dell'immaginazione degli autori.”

[3] Porter M., “Competitive Advantage: Creating and Sustaining Superior Performance”, 1985.

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