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Scritto da nel Il Libro del Viaggiatore, Numero 27 - 1 Novembre 2007 | 0 commenti

Ideologia. Storia e critica di un'idea pericolosa

Terry Eagleton, Fazi, pagg. 291

«L'ideologia, come l'alitosi, è qualcosa che appartiene sempre agli altri».
Terry Eagleton

La parola ideologia fu coniata dal conte Destutt de Tracy (Ideologie, 1801) per indicare “l'analisi delle sensazioni e delle idee”. De Tracy era convinto che l'ideologia intesa come vera e propria scienza delle idee potesse ricostruire il mondo su basi più razionali. Mezzo secolo dopo Marx rovesciò il problema affermando che era l'esistenza a forgiare la coscienza e non viceversa. Poi, alla fine del Novecento, si è fatto strada uno straordinario paradosso: la ricomparsa prepotente del fondamentalismo sulla scena internazionale, proprio mentre a sinistra delle ideologie erano già stati sbandierati i necrologi.

In generale, il concetto di ideologia è sempre stato in bilico tra una definizione neutra – un modo di dare senso agli interessi delle società – e una negativa, che la ritiene una falsificazione operata da un potere.

Terry Eagleton, il maggiore critico letterario inglese, docente di letteratura all'Università di Manchester, è sempre stato un vivace protagonista delle guerre culturali della sinistra marxsista anglosassone contro il decostruzionismo e il postmoderno. Tuttavia, in questo suo ultimo volume – che esce per la prima volta in italiano – Eagleton sembra in qualche modo tornare sui suoi passi, testando su se stesso una singolare forma di autorevisionismo. In un serrato corpo a corpo con i principali pensatori marxisti (in particolare Gramsci), con Schopenhauer e Nietzsche, Freud, Bourdieu e i post-strutturalisti, l'autore, con linguaggio chiaro e onestà intellettuale, passa in rassegna le varie definizioni del termine “ideologia” e ne analizza il tortuoso cammino attraverso la modernità. E dimostra che questo «colore invisibile della vita quotidiana» rappresenta soprattutto «la ricerca delle modalità con cui possiamo risollevarci dalla nostra condizione di infelicità».

“Ideologia. Storia e critica di un'idea pericolosa” è un libro importante perché invoca un ripristino della critica dell'ideologia, ed esorta il sapere critico nel suo complesso a schierarsi contro ogni dogmatismo. Di questi tempi, ben venga.

«Una riflessione arguta e lucida, rafforzata dalla pungente, combattiva, ferrea intelligenza che caratterizza l'opera di Eagleton, oggi secondo a nessuno nell'ambito degli studi culturali in lingua inglese».

«The Guardian»

«Eagleton è un critico letterario marxista agguerrito, davvero complesso e profondo».

«The Nation»

«Terry Eagleton è uno tra i più noti e autorevoli critici (e teorici letterari) di tutto il mondo. È acuto, molto british, chiarissimo e posseduto da uno humour fulminante».

Francesco Longo, «il Riformista»

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