Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Numero 28 - 16 Novembre 2007, Scienza | 0 commenti

Un tour fra le stelle

Iniziata mezzo secolo fa con il lancio dello Sputnik, l' esplorazione dello spazio in questi anni ha compiuto passi da gigante. L' elenco delle missioni compiute, con o senza equipaggio, è lunghissimo e conta momenti esaltanti, come l' arrivo del primo uomo sulla Luna.

Ma una volta sopito il clamore mediatico, quello che succede nel cosmo intorno a noi torna ad essere un tema al di fuori dalla quotidianità, riservato agli specialisti. Ma anche lontano dai riflettori continuano a svolgersi missioni di altissimo valore scientifico.

E' il caso delle sonde Pioneer 10 e 11 e Voyager 1 e 2.

Lanciata più di 35 anni fa, era il 2 marzo 1972, il Pioneer 10 è stata la prima sonda spaziale ad attraversare la fascia degli asteroidi, la regione del nostro sistema solare compresa fra le orbite di Marte e Giove, e ad effettuare osservazioni dirette di Giove. Nel 1983 la navicella superò l' orbita di Nettuno, in quel momento il pianeta più distante dal Sole a causa dell' orbita fortemente eccentrica di Plutone, e abbandonò definitivamente il sistema solare. Al momento del suo ultimo contatto Pioneer 10 si trovava a quasi otto miliardi di chilometri dalla Terra.

Nella primavera del 1997 la sua missione venne considerata conclusa, ma questo intrepido esploratore del cosmo prosegue il suo cammino negli abissi siderali in direzione della stella Aldebaran, nella costellazione del Toro, che dovrebbe raggiungere fra due milioni di anni.

Un destino analogo lo ha avuto anche la sorella Pioneer 11, lanciata da Cape Canaveral il 6 aprile 1973, che fu la prima sonda ad avvicinarsi a Saturno. Gli strumenti di bordo di Pioneer 11 hanno funzionato fino al settembre del 1995, quando la sonda esaurì la sua energia. Questo non le impedisce di continuare a viaggiare nel cosmo verso la costellazione dell' Aquila alla quale dovrebbe avvicinarsi fra 4 milioni di anni.

Oltre agli strumenti scientifici, su entrambe le sonde è stata fissata una placca d' oro rettangolare,di 15 centimetri per 23 che riporta una serie di informazioni. Questo messaggio in bottiglia, è formato da diversi disegni che riproducono le figure schematizzate di un uomo e una donna, la posizione della Terra rispetto al Sole e della nostra stella nella galassia. Se anche le probabilità che occhi extraterrestri siano in grado di vedere e interpretare questi graffiti rasentano lo zero, è comunque affascinante pensare che nell' immensità dell' universo stiano viaggiando testimonianze della nostra presenza.

A far compagnia a Pioneer 10 e 11 nel portare in giro per il cosmo la dimostrazione dell' ingegno umano ci sono altre due sonde interstellari, lanciate nel 1977 a una quindicina di giorni l' una dall' altra, nell' ambito del programma Voyager. L' obiettivo primario di queste missioni era, come per le Pioneer 10 e 11, lo studio dei due maggiori pianeti del sistema solare, Giove e Saturno, poi grazie ad un allineamento planetario vantaggioso verificatosi alla fine degli anni 70 la missione si estese all' esplorazione dei pianeti più esterni, Urano e Nettuno.

Come le loro cugine anche Voyager 1 e 2, hanno fornito dati scientifici eccezionali e ora si godono una serena quiescenza andandosene a spasso nell' universo.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>