A pensar male
Il punto è la chiave di lettura. Occorre una chiave per entrare nella stanza dei bottoni, quella dove con un clic non viene richiesta la password per modificare il grande database che ci governa. I possessori di queste chiavi non sono semplici portinai, sono vestali della nostra società, sono coloro i quali non hanno bisogno di tante parole per esprimersi.
“A pensar male si fa peccato, ma ci si prende” 34 lettere. Una password di 34 caratteri fornita direttamente dalla più grande icona vivente delle Vestali del Potere, il senatore a vita Giulio Andreotti.
In questo Arengo peccare piace molto, soprattutto nella sezione Il Mondo nel Pallone. Vediamo come fare.
La settimana scorsa un grande sciopero dei camion è arrivato a semi-paralizzare il Paese. Il sindacato degli autotrasportatori ha indetto un fermo dei tir che ha impedito i rifornimenti ai benzinai, svuotato gli scaffali dei supermercati e ridotto la viabilità. Tra i principali rappresentanti degli scioperanti troviamo il deputato forzista Paolo Uggè, già sottosegretario al Ministero dei Trasporti durante gli anni del Governo Berlusconi. Le rivendicazioni dei lavoratori del settore, un lavoro duro, faticoso e pericoloso, trattano di maggiori stanziamenti in Finanziaria e di sconti sui carburanti. Quello che stupisce e induce a pensare male è la sproporzione tra una richiesta economica legittima e gli effetti devastanti che alcuni giorni di sciopero della categoria hanno avuto sull’economia nazionale: aziende chiuse, automobili ferme, perdita ingenti. E’ parsa una prova di forza, quando non riuscivamo a trovare la benzina, che ha richiamato alla mente momenti bui della storia mondiale. Siamo rimasti sereni, rispettosi del diritto dei lavoratori a scioperare, ma in realtà qualche timore sulla tenuta democratica delle nostre istituzioni, qualora il blocco fosse proseguito, ci si è parato in fondo al cervelletto.
Questo dubbio che anche l’ex premier Berlusconi ci ha rinfocolato, quando ha parlato del Cile di Pinochet. Si riferiva all’avviso di garanzia ricevuto dalla Procura di Napoli, quella che lo perseguitò anche durante il summit di Napoli del 1994, in merito alle indagine sulla collusione tra Mediaste e Rai durante gli anni del suo governo. Ma a pensar male due indizi fanno una prova.
Per fortuna dopodiché è finito tutto. Con l’accordo a Palazzo Chigi tra i sindacati dell’autotrasporto e il Governo pian piano il traffico è tornato alla normalità e Onda Verde ha lasciato spazio alle semifinali della Coppa Intercontinentale.
Vedremo nel 2008 quanto due lustri possano aver cambiato la storia.