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Scritto da nel Il Libro del Viaggiatore, Numero 29 - 1 Dicembre 2007 | 0 commenti

Intervista all'Autore

Buongiorno Maestro

- La prego diamoci del Tu. In effetti il ruolo del Padre, in quest'occasione, è di chi fa le domande

- Il ruolo del Padre le si addice, per le figure che ha saputo creare

- Che dice allora, se fossi io a chiederle del concetto di archetipizzabilità?

- Le direi di un tentativo di ritorno all'utero, inteso nel senso della pancia dell'universo, della notte dei tempi

- Troppa grazia. Ci limitiamo a risalire alle origini ancora presenti del Linguaggio, al modo di muovere le labbra e formulare le lettere. Nell'aderenza tra quello che c'è e quello c'è sempre stato

- In vista di quello che ci sarà. Sul finale dei racconti troviamo sempre una proiezione verso il futuro

- Normale. Quello che c'è sempre stato ci sarà sempre

- Già mistica?

- Non Dio, certo, non Dio

- Forse l'Uomo?

- Difficile è innegabile: che al di fuori della pancia di quella U ci sia mai potuti sporgere con cognizione di causa

- In questo senso si riferisce alla U?

- Di utero, di universo, di uomo

- (Di urina?

- Di ultras)

- Quando ci sporgiamo, Maestro, dove possiamo guardare?

- Mai oltre il nostro orizzonte, mai prima della nostra origine. Abbiamo avuto bisogno di chiudere con la O il tetto della nostra U per ripararci dalla pioggia. Abbiamo sempre bisogno di combinarci tra di noi, e con noi lo stesso processo si applica alle lettere. E' la comunicazione

- Oggi in un contesto globale ritiene sia diverso?

- L'archetipizzato si proietta. In un processo successivo le forme si deformano, si combinano, si moltiplicano. E' la storia, la nostra storia

- Nel contesto politico globale, evidente sullo sfondo delle narrazioni, ci troviamo in un mondo post-ideologico

- La I ci ha consentito di edificare. La forma del bastone, del pene, della scelta. La crisi delle Ideologie con la I maiuscola ha reso l'uomo più solo e più debole. Di seguito hanno perso significato le Istituzioni, anch'esse con la I maiuscola, soprattutto qui in Italia. Un caso?

- Il Caso non ha niente a che vedere con la Casa, dice?

- La I nasce nel Caso, proprio per difendersi da esso, e quando edifica lo rende femmina, Casa, mentre quando non riesce siamo più esposti alle decisioni di chi – in effetti – si trova a costruire per gli altri

- Icaro. Mi sento come Icaro, Maestro. Vorrei continuare ma sento la cera delle mia ali sciogliersi al Sole

- L'Intervista verso la Storia, caro novello Icaro, come la fuga verso il Sole

- Concludiamo con il Sole e la Storia

- Il Sole, la luce del giorno, sotto il quale la Storia si scrive, la storia che si preoccupa e si fa di salute, di sesso, di soldi

- Dunque non rimane che un saluto, Maestro

- Alla prossima storia, carissimo

Musica. E poi silenzio.

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