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Scritto da nel Numero 29 - 1 Dicembre 2007, Scienza | 0 commenti

Iperione, una trottola spaziale

Fra i membri della grande famiglia di satelliti che orbitano intorno a Saturno, Iperione è senz' altro quello più particolare. Questo corpo celeste presenta infatti delle caratteristiche uniche nel suo genere. Già l' aspetto della piccola luna, ha il diametro maggiore di circa 400 chilometri e il minore di meno di trecento, è piuttosto insolito. Iperione ha infatti una forma molto irregolare, ben lontana da quella sfericità che conferisce fascino ed eleganza ai pianeti e agli altri satelliti.

Fotografato per la prima volta durante la missione del Voyager 2, negli anni ottanta dello scorso secolo, questa sorta di brutto anatroccolo spaziale è stato di nuovo avvicinato nel settembre del 2005 dalla sonda Cassini. Un appuntamento che ha permesso di ottenere diverse informazioni sulla natura del singolare satellite.

Le analisi dei dati e delle immagini hanno mostrato come Iperione, che si muove fra le orbite dei fratelli maggiori Titano e Giapeto, sia sostanzialmente un agglomerato di crateri di varie dimensioni, che gli conferiscono il curioso aspetto spugnoso. Causa di tutto questo è la bassa densità del corpo celeste, poco più di 500 kg al metro cubo, veramente poca cosa anche per un satellite delle sue dimensioni. La scarsa densità di Iperione ha fatto sì che la quantità di materiale espulso durante le collisioni avvenute nel tempo fosse molto ridotta. I crateri, frutto degli impatti con altri corpi celesti, hanno così conservato la forma originaria, non essendoci ricaduta di frammenti che potesse modificarli. infatti la debole forza di gravità del satellite non riesce a trattenere il materiale espulso, che invece di ricadere sulla superficie si disperde nello spazio.

Tale leggerezza spiegherebbe anche i movimenti caotici che animano la piccola luna, il cui periodo di rotazione varia in continuazione, mentre il suo asse di rotazione si sposta in maniera imprevedibile nel corso del tempo, questo comporta che sulla sua superficie la durata del giorno cambi continuamente e il Sole non sorga mai nella stessa direzione, una vera trottola cosmica !.

Iperione fu avvistato nel 1848 e vanta ben tre scopritori, William Cranch Bond, George Phillips Bond e William Lassell. Quest' ultimo individuò il satellite due giorni dopo i Bond, ma li battè sul tempo nella pubblicazione della scoperta.

L'analisi dei dati della Cassini ha evidenziato come il satellite sia composto essenzialmente da ghiaccio, e anidride carbonica, con un piccolo nucleo roccioso. La sua superficie è costellata di crateri fra i quali ne spicca uno gigantesco largo circa 120 chilometri e profondo una decina.

L'ipotesi più accreditata sulla sua origine, ritiene che Iperione sia ciò che resta di un satellite più grande frantumato da una catastrofica collisione.

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