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Scritto da nel Numero 29 - 1 Dicembre 2007, Tempo e spazio liberi | 0 commenti

La Lanterna Magika

Se, per il grande poeta ceco Jaroslav Seifert, Praga ha sapore di sorso di vino, allora il lento scorrere della Moldava rappresenta una fonte inestinguibile di questo nettare. La maestosità gotica di Ponte Carlo, sovrastando il fiume, introduce nell'intrico di vie che compongono Malà Strana, un quartiere che, complice la leggera nebbia che si leva dal ruscello del diavolo, sembra ideato dalla fantasia di uno scrittore surrealista, piuttosto che da un coerente progetto architettonico. La sensazione che si percepisce, è quella di un limbo, un territorio evanescente situato tra la pesantezza di un passato prossimo troppo ingombrante ed un passato remoto dai contorni fiabeschi: Jan Palach avvolto dalle fiamme è un'istantanea di quanto i praghesi vorrebbero rimuovere il prima possibile, mentre le leggende che permeano la capitale boema funzionano come un balsamo guaritore. L'invasione sovietica e gli anni del totalitarismo, non sono riusciti a scalfire l'idolatria culturale per Mozart o Kafka, e neanche i miti secolari che si perdono nel ghetto ebraico, come quello del golem.

Questi attori concreti, veri o leggendari che siano, occupano ancora oggi un aspetto rilevante nella vita culturale della città: le chiese vengono quotidianamente aperte per tenervi concerti, con la stessa frequenza viene rappresentato il Don Giovanni di Mozart nel fantasmagorico teatro delle marionette, e non esiste fotografo di Ponte Carlo che non abbia provato ad immortalare un viaggiatore avvolto nella nebbia, come nella celebre immagine Kafkiana.

Questo rapporto preferenziale di Praga con la cultura, è forse un debito insolubile tra la città ed il coraggio dei propri studenti: un invisibile filo rosso sembra legare il rogo di Jan Hus del 1415 a quello di Palach nel 1969, tra questi estremi si può scorgere l'omicidio dell'universitario Jan Opletal e la deportazione nei campi di concentramento di circa 1200 studenti, oltre ovviamente all'ostracismo nei confronti dei tanti intellettuali, come Milan Kundera o Václav Havel, che avversarono il nazismo prima, o il comunismo poi.

Oltre ad essere una città dall'atmosfera fiabesca, Praga è ovviamente una metropoli europea da oltre un milione di abitanti, e per questo non può non misurarsi con le problematiche contemporanee, tuttavia, accanto ai casinò, ai night e alle trappole per turisti, continuano ad esistere le caratteristiche locande fumose, dove gustare una birra simile a quella che i Maestri Boemi confezionano dal IX secolo. In questi locali dove il tempo sembra fluire senza frenesie, l'oste accompagna sempre l'assenzio con un sorriso, lo stesso che al riprendere della marcia, contribuirà a rendere maggiormente indefinibile la silhouette di questa grande Lanterna Magika.

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