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Scritto da nel Bologna, Numero 32 - 1 Febbraio 2008 | 0 commenti

Borsa delle pmi: a Bologna si resta a guardare

A quasi quattro mesi dalla sua apertura, il Mercato Alternativo del Capitale (Mac) non riscuote successo fra le imprese Bolognesi. Dopo che il road show di presentazione ha fatto tappa a Bologna nel corso del 2007, nessuna impresa della provincia di Bologna ha ancora avviato l'iter di ammissione a quello che sarebbe dovuto diventare in breve tempo il mercato del capitale di rischio alternativo alla borsa tradizionale, con più tutele e minori costi per la piccola e media impresa italiana. Un nuovo canale, diverso da quello bancario o dei fondi di private equity, che avrebbe dovuto rafforzare la struttura finanziaria delle imprese, valorizzare l'innovazione e accelerare la crescita del sistema produttivo.
Dall'avvio effettivo delle negoziazioni (17 settembre 2007) tutte le imprese del Centro-Nord Italia restano a guardare; su scala nazionale, su un bacino potenziale di 382 imprese stimato per la sola Emilia-Romagna, il nuovo mercato può contare solo su tre imprese – Tessitura Pontelambro (Lombardia), Raffaele Caruso (Emilia-Romagna) e Area Impianti (Veneto) – ma ci sarebbero quattro richieste di adesione al Mac pervenute nei mesi scorsi. Le sale piene di imprenditori nelle varie tappe italiane di presentazione dell'iniziativa e le caratteristiche del nuovo mercato apprezzate da tutti gli addetti ai lavori (pochi vincoli normativi, bassi costi e breve iter di collocamento) lasciavano presagire un avvio strepitoso, invece la nuova borsa delle pmi vedrà per ora un listino vuoto alla stregua dell'esperienza vissuta a suo tempo dal segmento Expandi.
Raffaele Caruso Spa, con sede in Soragna (PR) e attiva nel settore della moda, è l'unica impresa emiliana ad avere creduto al nuovo mercato e dal 12 ottobre scorso gli investitori possono negoziarne lotti minimi di 3.500 euro o suoi multipli. Il prezzo di offerta delle azioni è stato fissato a 15,50 euro per azione corrispondente ad una valutazione pre-money del 100% dell'equity pari a 31 milioni di euro. Nell'ambito del collocamento sono state sottoscritte 220.000 nuove azioni, pari al 40,00% dell'offerta, per un controvalore di 3,41 milioni di euro. Asia Spa, holding di partecipazioni della Famiglia Caruso e socio al 90% del capitale sociale prima del collocamento ha venduto 330.000 azioni, pari al 60% dell'offerta, per un controvalore di 5,115 milioni. Il flottante post-quotazione è pari al 24,775% del capitale sociale mentre Asia Spa rimane socio di maggioranza con una quota del capitale sociale post-money pari al 66,216%. Nell'operazione di ammissione alle negoziazioni, Raffaele Caruso Spa è stata assistita da Banca Popolare dell'Emilia Romagna, in qualità di Sponsor, Centrosim in qualità di incaricato del collocamento sul Mac e Specialista, e dallo Studio Baldi in qualità di Advisor. L'amministratore delegato dell'impresa parmense, Franco Fermi, ha dichiarato che «la Caruso ha deciso di avviare subito la richiesta di ammissione per aumentare la propria visibilità e per entrare al più presto nei piani di investimento dei fondi autorizzati a negoziare sul Mac». Operazione riuscita?

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