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Scritto da nel Numero 32 - 1 Febbraio 2008, Scienza | 0 commenti

Realtà o miraggio ?

Realtà o miraggio ?


Che Marte sia il pianeta ad avere stimolato di più l' immaginario collettivo sulla possibile presenza di forme di vita extraterrestre non è una novità, tanto che per molto tempo gli alieni sono stati definiti marziani per antonomasia. Le origini del mito risalgono al XIX° secolo, quando furono travisate alcune osservazioni della superficie marziana effettuate dall' astronomo italiano Schiapparelli. Ad alimentare ulteriormente la leggenda, per la gioia dei sostenitori della vita oltre la Terra, ora ci si è messo anche Spirit, uno dei due lander, l' altro è il gemello Opportunity, della missione Nasa Mars Explorer che stanno esplorando il pianeta rosso.

Alla fine dello scorso anno il robot ha scattato, e inviato a terra, alcune fotografie dal contenuto quantomeno insolito. Nelle immagini sembra infatti apparire una figura verde inginocchiata con le mani giunte.

L' ente spaziale americano giustamente ci va con i piedi di piombo e, pur confermando l' autenticità delle fotografie, i cui colori sono stati leggermente falsati per aumentare i contrasti dell' immagine, si limita a sostenere che Spirit ha evidenziato alterazioni su alcune rocce marziane che rafforzerebbero l' ipotesi della passata presenza di acqua su Marte. Da qui a considerare possibile la presenza sul pianeta di un misterioso pellegrino in preghiera il passo non è breve, ma certe convinzioni non sempre vanno di pari passo con la razionalità scientifica.

Con ogni probabilità il curioso fenomeno è frutto di un effetto ottico, come del resto era già avvenuto per il famoso volto fotografato sulla superficie di Marte dalla sonda Viking nel 1976 poi rivelatosi, grazie alle migliorate tecniche fotografiche, nient' altro che un' altipiano roccioso, ma che ha fornito nuova linfa al dibattito fra i sostenitori della vita extraterrestre.

Le caratteristiche attuali del pianeta rosso non sembrano renderlo un ambiente molto ospitale per eventuali esseri viventi.

La sua superficie è flagellata da violente raffiche di vento, mentre la temperatura varia da circa 20 gradi centigradi, ottima anche per noi, a quasi cento sottozero, difficilmente sopportabile per quasi tutte le forme viventi conosciute. La presenza di ossidi di ferro, che danno a Marte il caratteristico colore rosso, è un altro fattore poco favorevole allo sviluppo di forme di vita.

Questo naturalmente non esclude che nel passato, considerata praticamente certa la presenza di acqua allo stato liquido, ci siano state, almeno per un certo periodo, condizioni favorevoli allo sviluppo di organismi viventi.

Resta l' incognita dei tempi, non certo brevi, che richiede la formazione della vita. Il grosso interrogativo è se su Marte questo delicatissimo processo ha avuto a disposizione il tempo e le condizioni necessarie per avere inizio.

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