Fermenti di saggezza in via d'estinzione
Aaahh che belli i vecchietti ai giardini.
Si incontrano, si scontrano (…sai la mobilità…), amoreggiano, fissano il vuoto (ma con che profondità!) ma soprattutto si dedicano alle discipline olimpiche della terza età: briscola, tre sette ed eventuale bella a scopone scientifico. Per gli amanti dell’azzardo la bestia.
Aaahh gli uccellini che cinguettano, i nipotini che ridono, il dolce schioccare delle carte sul tavolo e la prosa classica: “Va ban a scurzer in t’la zanner!””Sa vut bazurlon?””Mo boia di cal mond ledern, aiò bussè col caval ed baston e te am zugat a dineri!””Ainò brisa ed dineri puttanamadoska!”.
Belli eh? Ma tutto questo rischia di finire!
Come ben sapete c’è bisogno di continuo ricambio di vecchi burberi bolognesi, a causa dell’enorme stress dovuta all’estenuante attività ludico sportiva alla quale si sottopongono.
Quindi, cari i miei fanciulli, rimboccatevi le maniche e tuffatevi in questo oceano che sono i proverbi bolognesi.
L’Arengo vi mette a disposizione un data beiz affinché possiate affrontare a testa alta il momento più importante della vostra vita: la finale del torneo di bocce della casa gialla!
I bolognesi e il cibo
Quando un puvratt magna una galénna, o l’é amalè lo, o l’é amalè la galénna: È improbabile che un povero mangi galline a meno che non stia male lui o la gallina
Disonestà
L’è un cativ rubèr, a ca di lèder: in casa di ladri non si ruba bene (a imbrogliar gli imbroglioni poco si guadagna, né è poi tanto facile)
Sapore rurale
I purzlén e i ragazù di cuntadén, i én bi sol da pznén: I porcelletti e di bambini dei contadini son belli sol da piccoli (perché poi i primi si insudiciano, i secondi si logorano)
Mo va ban a scurzer nt'la zanner
Mo cheghet ados…
ecco i nomi dei primi marocchini nturalizzati bolognesi:
csa-fet
csa-dit