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Scritto da nel Bologna, Numero 34 - 1 Marzo 2008 | 0 commenti

La Casa Museo di Giorgio Morandi a Grizzana

Questa volta propongo una gita fuori porta nell'Appennino bolognese a Grizzana Morandi, qui la casa ove il famoso pittore soggiornava in estate, è stata lasciata dalla sorella Maria Teresa (ultima abitante ivi deceduta nel 1994) al Comune purché restasse immutata come museo, la cui visita, per gli ammiratori del pittore, completa con i luoghi di ispirazione la fruizione delle sue opere custodite nel Museo Morandi, in Palazzo D'Accursio, nel cuore di Bologna.
Giorgio Morandi nasce a Bologna nel 1890, si diploma all'Accademia di Belle Arti (dove dal 1930 al 1956 tiene la cattedra di Tecniche dell'incisione, dopo aver insegnato disegno nelle scuole elementari) nel 1913 e in quello stesso anno si reca per la prima volta con la famiglia a Grizzana, ove dipinge una serie di paesaggi estivi in cui l'impostazione cézanniana si unisce all'interesse per i nuovi linguaggi di analisi dello spazio e della forma. Grizzana, per Morandi, fu come Arles per Van Gogh e l'Estanque per Cézanne, luogo pertanto che non è lecito ignorare per chi si occupa di pittura moderna, come affermò lo studioso e critico d'arte Cesare Brandi.
I Morandi erano ospitati dalla famiglia di Gaetano Veggetti, sindaco nei primi del'900, presso i quali ritornarono nelle estati successive, salvo alcune eccezioni, fino alla seconda guerra mondiale. Alcuni anni dopo la guerra ritornarono in paese, prima alla pensione Italia (nel 1958 dove ritrasse il paesaggio del Poggio) e infine nel 1959 costruirono l'attuale villetta, nel luogo dove furono ispirate le prime vedute di Grizzana, di fronte alla Casa Veggetti. Il pittore la abitò nelle estati fino al 1963, alla vigilia del decesso avvenuto nel 1964. La casa fu quindi utilizzata dalle sorelle fino al 1994.
La villetta, perfettamente in ordine, ha l'aspetto della sua epoca è arredata di tutto punto con mobili anni sessanta all'interno dei quali sono conservate le suppellettili e le vettovaglie compreso per esempio la bottiglia di aceto. E' veramente singolare aprire questi mobili e trovare tutto come se fosse stato lasciato ieri, credo che mai una volontà testamentaria sia stata così puntualmente rispettata. Purtroppo le batterie (anch'esse ancora nello scaffale) della radiolina a transistor non hanno gradito la rigida conservazione e, essendo state estratte troppo tardi, la hanno rovinata.
In un ambiente al primo piano è conservato lo studio: gli strumenti del lavoro quotidiano e molti oggetti (vasi, barattoli, brocche) fonte di ispirazione e soggetti di famose nature morte. Questo ambiente è rimasto come lasciato dal pittore dopo la sua ultima estate nel 1963. Cornici, tele, pennelli, in angolo un cavalletto da passeggio con borsa dei colori e il cavalletto da studio, disposto alla luce della finestra dalle quali ritraeva i Fienili e i paesaggi. E questi sono immutati e ancora oggi si possono ammirare come lui li ha dipinti (i Fienili, ora perfettamente restaurati, ospitano la Biblioteca e il Centro documentazione): le colline, i prati verdi si offrono al visitatore nella loro selvaggia suggestione.
Gli altri ambienti sono la biblioteca e le camere da letto sua e delle sorelle e ovviamente i servizi.
Molti volumi contengono dediche degli autori, a testimonianza di frequenti contatti con importanti personalità della cultura: da un cassetto spunta, per opera della cortese accompagnatrice, anche una cartolina del futuro (e oggi indimenticato) Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini.
La descrizione riporta anche una Fiat 850, ma non ho potuto vederla perché le chiavi dell'autorimessa non erano al momento disponibili.
Desidero concludere con una curiosità: a Piamaggio notai l'assenza della tecnologia moderna, a Pianoro è apparsa la radio e a Grizzana Morandi la sorella ha lasciato una televisione a colori: il progresso incalza nel nostro viaggio!
Ulteriori informazioni si trovano nel sito www.comune.grizzanamorandi.bo.it

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