Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel La Cantina del Viaggiatore, Numero 33 - 16 Febbraio 2008 | 2 commenti

Whisky e Whiskey

Un giorno Patrizio, futuro patrono d'Irlanda, seduto in meditazione, venne ridestato dal rumore dell'orzo in fermentazione in una scodella posta al suo fianco. Con sorpresa, notò che vapori iniziarono a liberarsi salendo verso il cielo e che, raffreddatisi, tornavano giù sotto forma di gocce, adagiandosi nel proprio bicchiere. Non potè resistere ed assaggiò quindi il liquido, rimanendo sconvolto da quel sapore celestiale…

In “Sua maestà il Whisky” (L'Arengo del Viaggiatore N.32), Morini ha stuzzicato il palato dei lettori elogiando le proprietà di questa splendida bevanda e decantandone la rinascita. Un distillato di cui esitono svariate tipologie, differenti per lavorazione e proprietà. Mi vorrei ora qui soffermare sulle due grandi famiglie: il Whisky e il Whiskey (ignorando, per il momento, il Canadian e il Bourbon). Due nomi dietro ai quali si nasconde una vera e propria guerra tra nazioni, Scozia e Irlanda, vantandone entrambe la paternità.

La differenza tra i due non sta in una semplice lettera ma, come vedremo, in differenti procedure e risultati. Il Whisky, termine utilizzato per indicare genericamente distillati di malto, è più propriamente lo Scotch Whisky di puro malto. Il Whiskey è invece tipico dell'Isola di Smeraldo.

Innanzitutto: gli ingredienti fondamentali sono orzo di ottima qualità e buona acqua. Facendo germogliare l'orzo (nell'acqua) si dà inizio al processo di maltizzazione che si conclude con un'ondata di calore che interrompe la crescita dei germogli. Già qui risiede la prima differenza tra Scotch e Irish: in Scozia l'orzo viene essiccato utilizzando il fumo di torba a contatto diretto, in Irlanda si usa invece l'antracite che, nel processo di combustione, non produce grandi quantità di fumo, donando al distillato un sapore più naturale, a contrario dello Scotch caratterizzato dall'inconfondibile aroma affumicato.

Si procede poi nella macinazione e macerazione ottenendo il mosto maltato, wash in Scozia, wort in Irlanda. Dalla fermentazione (lo zucchero si converte in alcol), si passa alla distillazione in alambicchi di rame, altro procedimento fondamentale che distingue le due famiglie: lo Scotch distillato due volte, l'Irish ben tre, conferendo a questo ultimo un sapore più delicato e puro, oltre che più alcolico (62%, ma si provvede poi a diluirlo).

Infine la maturazione in botte: a seconda dell'invecchiamento e del legno utilizzato, il whisky/whiskey acquisisce sapori e colori differenti. Non rimane che versarsi dalla bottiglia un buon bicchiere e assaggiare.

Per chi è interessato ad un breve viaggio nel mondo del distillato di malto, consiglio una visita alla Old Jameson Distillery di Dublino (Bow Street, Smithfileld – Dublin 7), antica distilleria fondata nel 1780 in cui si assiste, passo passo, al tradizionale processo di produzione del whiskey irlandese. Il tour si conclude con una gradita degustazione nel corso della quale, se vorrete fare da cavie, potrete cimentarvi nel riconoscere le peculiarità di Whisky, Whiskey e Bourbon, avendo l'opportunità di apprezzare profondamente, grazie a guide esperte, tutte le differenze.

2 Commenti

  1. ottima la citazione…

  2. doverosa

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>