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Scritto da nel Bologna, Numero 36 - 1 Aprile 2008 | 2 commenti

Fermenti di saggezza in via d'estinzione: Kit di sopravvivenza

Un Kit di Sopravvivenza

Ricordate la scorsa puntata (Arengo n. 34)?

"L’Arengo vi mette a disposizione un data beiz affinché possiate affrontare a testa alta il momento più importante della vostra vita: la finale del torneo di bocce della casa gialla!"
 
Eh già, la finale. Piacerebbe a tutti fare gli spanizzi e poter alzare il sogno di una intera vita: La Coppa del Nonno, plasmata rigorosamente con maiale, una sorta di Frankestein dei diversi e amati affettati e insaccati, che non si emoziona sulle note di un violino ma sul roteare dell’affettatrice o, ancora meglio, del battere di un coltello su di un tagliere.
Ma per arrivarci si deve partire dalle eliminatorie. Prima di poter fronteggiare Sauro d'la bevrera te la devi vedere con Aroldo, Gianni al Farmazesta, Tunen al Furner e Gilberto lo Smilzo.
Eccolo Gilberto, vi ha in pugno, sta per fare la bocciata risolutoria, ormai è finita, servirebbe un tocco di classe quand’ecco uscirvi dalla gola naturale come un rutto liberatorio:"Di ban so fantesma!".
Destabilizzante sulla psiche del povero Gilberto lo smilzo, psiche già ampiamente compromessa da uno dei più grandi mali odierni: le cacche dei piccioni.
Per un po' di numeri, vi forniamo gli strumenti per non cadere nel famoso tranello della scrèna già nella prima fase delle eliminatorie.
Ecco a voi il primo Kit di sopravvivenza.
 
Comportamenti e modi d’essere.
 
“Esser spanézz”
 
Traduzione letteraria: del Coronedi Berti, “essere facili”.
Significato: essere dissipatore, più che generoso. Sempre secondo il C.B.”essere di facile spesa”.
Esempio: “Lu là l’è spanézz, ma saul coi sold di èter”.
 
Modi di dire 
 
“Di’ ban sò, fantèsma!”
 
Traduzione letteraria: “di’ un po’ fantasma”.
Significato: frase che può essere detta in più di un modo: 1° rivolto a una persona di insolita magrezza; 2° quando cercando il portafoglio smarrito in quel di Zappolino (casa di campagna del Clô, solitamente disabitata), il silenzio viene rotto da uno strano rumore…
Origine: Al Teatro del Corso un illusionista si accingeva ad evocare l’anima di un defunto, ed erroneamente provò a coinvolgere il pubblico chiedendo se avessero delle domande da porgli. Un “classico uomo col vocione” proruppe dal loggione con il famoso detto completo della seconda parte che generalmente subisce il taglio censoreo: “Di’ ban so fantèsma, l’èt mai ciapè in dal cul?
Esempio:“I ragâzz dal dè d’incù i cràssen prèst in statura. Mo i’én acse mègher cal vganré vòia ed dir: di’ ban so fantèsma”.
 
Pilastri
“piò la s’armasda e piò la pòzza”.
 
Traduzione letteraria: “più la si rimescola e più puzza”.
Significato: il complemento oggetto a cui ci si riferisce è evidente. 1° Quando una persona dopo avere fatto un’uscita poco felice (aver pestato una m.) tenta di rimediare peggiorando ulteriormente la situazione; 2° Si può applicare a quelle situazioni torbide nelle quali più si indaga e più vengono a galla elementi di disapprovazione. 
Esempio:“Sàura aqla fazanda dal faliment dal sgnér Bernerd, mé a in so poch, s’ai n’èva culpa lò, la so amìga o al ragiunir ch’lè scapè vi; mo quall ch’ai’ho capé, l’è ch’l’è una fazanda che piò la s’armasda e piò la pozza”.

2 Commenti

  1. cosa vuol dire “incù”?

  2. dice il saggio Andrea Rubbi, al secolo Ciacco, che incù significa oggi..
    ma sti bolognesi come parlano??

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