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Scritto da nel Letteratura e Filosofia, Numero 38 - 1 Maggio 2008 | 0 commenti

C'era una volta Jack Williamson

John Stewart Williamson, meglio conosciuto come Jack Wiliamson, nacque il 29 aprile 1908 a Brisbee, in Arizona. Considerato il padre della Science Fiction, con i primi scritti degli anni venti gettò un ponte tra i pionieri della narrativa di fantascienza quali Jules Verne, Herbert George Wells, J. H. Rosny Aîné e il fondatore della fantascienza tecnologica Isac Asimov.
Trasferitosi in Messico con la famiglia all'età di sette anni, Jack Williamson si laureò alla Eastern New Mexico University con una tesi su H.G. Wells, al quale più tardi dedicò il saggio H.G. Wells: Critica del progresso, vincitore nel 1972 del “Pilgrim award”. L'esordio letterario risale al 1928 con il racconto The Metal Man, pubblicato sulla rivista “Amazing Stories”, mentre è dell'anno successivo il suo primo romanzo The Alien Intelligence. In queste prime opere, che in qualche modo si rifanno al romanzo d'avventura ottocentesco, è forte l'influenza di Abraham Merrit, uno dei romanzieri più popolari della prima metà del novecento, tanto che anche quando diventerà il simbolo della Science Fiction abbandonando le trame magiche dei racconti di Merrit, Williamson non disdegnerà di tanto in tanto ritornare al sovrannaturale.
Il grande successo arriva col ciclo Legion Space iniziato con la pubblicazione dell'omonimo romanzo (1934), i cui protagonisti sono ispirati ai tre moschettieri di Alexandre Dumas e al John Falstaff di Shakespeare. In questi romanzi prendono forma quelle che diverranno le idee più significative di Williamson, che partendo sempre da concetti fondati su solide basi scientifiche, evolvono poi nel possibilismo tecnologico di un futuro prossimo. A differenza di molti altri scrittori del genere, infatti, l'autore di Legion Space ha sempre tentato di piegare la scienza alle esigenze letterarie, creando originali teorie capaci di spiegare i fenomeni più importanti. Tra i concetti fantascientifici più famosi, poi divenuti classici, di cui Williamson fu l'inventore, vi è quello di Iperspazio, una dimensione ulteriore dello spazio in cui è possibile viaggiare a una velocità maggiore di quella della luce, e quello di Terraformazione, un procedimento mediante il quale si possono adattare le condizioni di un corpo celeste non fertile alla vita. Frutto di queste elaborate teorie, unite ad un innato interesse scientifico e tecnologico, è il ciclo The Humanoids, composto di una serie di racconti e da un romanzo dal titolo The Humanoid Touch, scritti tra i 1947 e il 1980 e precursori di quegli androidi e di quelle intelligenze artificiali che tanto appassionano ancora oggi.
A cento anni dalla nascita, a Jack Williamson, primo docente nella storia ad ottenere la cattedra di Letteratura di Fantascienza preso la Eastern New Mexico University, si riconosce il grande merito di aver conferito dignità e autorevolezza ad un genere amatissimo ma allo stesso tempo considerato estraneo alla letteratura. Settant'anni di ininterrotta attività (l'ultimo romanzo The Stonehenge Gate risale al 2005, anno precedente alla sua morte) hanno apportato in lui una profonda maturazione, e nonostante la capacità di inventiva sia andata col tempo riducendosi, tanto da far apparire gli ultimi lavori come un rimaneggiamento delle opere antecedenti, è innegabile il contributo che i suoi romanzi hanno dato nel creare e rendere grande la Science Fiction.

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