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Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 38 - 1 Maggio 2008 | 0 commenti

Lacrima di Maggio

Si diceva di un'amaca per il lavoro, che è come una scappatella per il matrimonio.
Purtroppo è con la morte nel cuore, ed il dolore nel petto che devo confessare che la mia vena creativa è in questi giorni pari ad una varicosa sulle gambe di donna Assunta Almirante: livida e violacea, e immobile.
E del resto che c'è da festeggiare oggi in Italia?
Il Primo Maggio nasce per celebrare l'ottenimento delle 8 ore lavorative giornaliere. Oggi ci ritroviamo a lottare per avere pagati gli straordinari.
Il Primo Maggio era la festa dell'unione tra i lavoratori, che era promessa di un futuro migliore per loro e per le loro famiglie. Oggi i sindacati sono deboli, composti per lo più da anziani pensionati, e sempre meno capaci di entrare in sintonia con la pancia dei precari.
Il Primo Maggio era (anche) una festa politica di sinistra. Oggi la sinistra politica quasi non esiste più in Italia, e quel suo barlume che si chiama Partito Democratico è oggi una nave alla deriva, abbandonata dall'elettorato operaio come da quello precario.
Soprattutto, il Primo Maggio era una festa di solidarietà tra le classi più sfruttate. Oggi questa solidarietà si è rotta. Si è rotta se vediamo eserciti di ceti popolari votare un sindaco a Roma per vedere cacciati via “tutti gli immigrati”. E si è rotta se una donna di 29 anni, incinta e con uno stipendio che non le consente di sostenere il nascituro non trova altra possibilità che chiedere l'aiuto del Presidente della Repubblica. “Uè, Napolitano facimm'a grazia, che i miei colleghi non si metteranno certo a fare le barricate per me: hanno pure loro una famiglia da sfamare”.

Personalmente non credo alla tesi “una scappatella rafforza il matrimonio”, così non credo che scrivere un'amaca possa rafforzare la mia fede nella festa dei lavoratori. Al contrario, il solo scrivere queste righe mi ha ulteriormente depresso…
Poi, per carità, le cose possono anche essere prese con maggiore frivolezza: ed allora andiamo felici e tranquilli al Concertone di Roma, cantiamo Bella Ciao, fumiamoci due spinelli, discutiamo di tronisti e di vincitori del GF. In fondo è un giorno di festa!

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