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Scritto da nel Numero 46 - 16 Settembre 2008, Tempo e spazio liberi | 0 commenti

Hollywood non conosce crisi…sopratutto in estate

Hollywood non conosce crisi…sopratutto in estate

L'estate è tradizionalmente la stagione d'oro per il cinema hollywoodiano, con famiglie americane che invadono i movie theaters per la gioia delle onnipresenti Major; anche in questo 2008 la tradizione è stata rispettata con The Dark Knight della Warner Bros. Picture campione d'incassi, alla faccia della recessione che affligge l'economia a stelle e strisce.

Questa estate ricca di blockbuster mi spinge a fare due riflessioni.

1- Hollywood è il più delle volte accusata di produrre film eccessivamente frivoli, diseducativi, violenti, tesi a stimolare i sensi più superficiali degli spettatori con pellicole infarcite il più possibile da sfavillanti effetti speciali, indispensabile specchietto per le allodole. La critica (in particolare quella europea) tende quindi a stroncare tali opere simili più a un fumetto, traendone il cinema soprattutto negli ultimi tempi ispirazione diretta. Eroi e supereroi dei comics hanno invaso più che mai i grandi schermi: dal Batman del già citato The Dark Knight a Hellboy 2, da Ironman ad un più che fumettistico Wanted.

Campagne pubblicitarie organizzate ad arte si traducono in un'invasione delle sale cinematografiche garantendo ottimi risultati nel primo weekend di programmazione, il più importante in termini d'incassi.

Ignorando il giudizio della critica ed osservando risultati e performance, non si può fare altro che concludere banalmente che questi sono i film che piacciono alla gente: svago leggero, semplice, ambiguo, che sì, forse abusa anche degli effetti speciali, ormai però tanto comuni da essere “normale” strumento nella realizzazione di una pellicola al pari di sceneggiatura, trucchi, scenografia.

2- L'estate ha visto raggiungere picchi vertiginosi nella vendita dei biglietti. Un trend positivo che dura da alcuni anni: nell'estate 2007 i primi 10 film per incasso hanno generato una media di $248.3M al botteghino, il 23% in più rispetto all'anno precedente.

Sembra un controsenso: la crisi economica non solo non tocca il mercato cinematografico ma sembra addirittura favorire il consumo di film in sala. A cosa è dovuto un simile fenomeno?

Non bisogna dimenticare che i film sono la forma più economica di intrattenimento: il prezzo di un singolo biglietto è stato mediamente di $6.88 nel 2007, con una spesa per famiglia (4 persone) di $27.52, a fronte ad esempio di $261.00 per un match di football. Per una visione più completa si osservi la seguente tabella:

Il film è quindi lo svago economicamente più affrontabile e sostenibile per una famiglia, con prezzi sensibilmente inferiori rispetto ad eventi sportivi e parchi a tema.

Da notare che, in tempi austeri per le famiglie USA, non si fa comunque a meno di svago e divertimento col settore dell'intrattenimento che sembra non conoscere crisi: cinema ma soprattutto video games, con un vero boom per l'interactive entertainment.

Si può essere raffinati intellettuali amanti del cinema d'autore ma un buon blockbuster visto in compagnia di amici e famiglia male non fa… allo spirito e al portafoglio.

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