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Scritto da nel Media e Cultura, Numero 48 - 16 Ottobre 2008 | 0 commenti

Lo sviluppo infinito della conoscenza – Il progetto di Wikimedia

Mentre i colleghi economisti si occupano in questi numeri del tema assai importante dello sviluppo economico, abbiamo parlato di sviluppo con Frieda Brioschi, tra i fondatori di Wikimedia Italia e prima presidentessa dell'Associazione.
Gentile signora Brioschi, come sa questo articolo su Wikimedia è stato pensato all'interno di una serie di numeri dedicati al tema dello sviluppo: partiamo da qui. Secondo la definizione proprio di Wikipedia, possiamo avere uno sviluppo geometrico, fotografico, economico, biologico, eccetera. Possiamo parlare dei progetti Wiki come di una forma di sviluppo della conoscenza condivisa?
Il Wiki (contrazione di WikiWikiWeb) è un software che permette a più utenti di interagire su un sito web e nasce nel 1995 come il più semplice database possibile. Non tutti i progetti che usano un Wiki si occupano di conoscenza condivisa, spesso la scelta del Wiki è dettata dalla semplicità d'uso dello stesso. Si trovano siti di appassionati, raccolte di manuali, ecc. realizzati usando un Wiki. Non sono certa che i progetti Wikimedia avrebbero raccolto la stessa partecipazione e lo stesso successo senza un Wiki. Sicuramente uno dei primi scopi dei progetti è raccogliere la conoscenza tramite la condivisione tra i suoi partecipanti; ma il continuo scambio, le domande tese ad approfondire, chiarire e più in generale a migliorare il contenuto di una voce, inducono le persone ad affrontare temi noti da punti di vista differenti. In questo senso il processo di raccolta è arricchente per chi scrive e per chi legge, e porta di fatto ad uno sviluppo della conoscenza condivisa.
La vostra fondazione fa espressamente riferimento al 1751, come data fondante di un processo di espansione della conoscenza che coincide con l'inizio della pubblicazione dell'Enciclopedia di Diderot. Qual è l'ideale alla base del progetto Wikipedia?
Wikipedia nasce figlia di diverse idee: quella di un imprenditore e di un filosofo americani, Jimmy Wales e Larry Sanger, quella di Nupedia, l'enciclopedia scritta da specialisti, quella di GNUpedia, l'enciclopedia pensata da Stallman che raccogliesse le conoscenze del web, quella di Diderot e D'Alembert e della loro enciclopedia e in maniera un po' irriverente raccoglie anche le idee di Asimov e della sua Enciclopedia Galattica e.. della sua Guida Galattica per autostoppisti. Queste le idee. L'ideale che spinge il progetto è la possibilità di offrire l'accesso libero ad un sapere libero.
Secondo Victor Hugo, Diderot fu una personalità il cui lavoro tese verso il “bello” (contrapposto ad esempio al “vero” di Voltaire o al “giusto” di Rousseau). Ma Wikipedia vuole essere “bella” o, piuttosto, utile?
Non sono convinta che bellezza e utilità siano mutuamente esclusive, almeno non parlando di Wikipedia. L'utilità di Wikipedia è un “non tema”: è connaturato al suo essere una enciclopedia la volontà di essere utile, di essere usata.
Nella mia pagina utente su Wikipedia raccolgo da tempo delle citazioni che mi colpiscono, la maggior parte delle quali è tratta da affermazioni di utenti e parla appunto di Wikipedia. Una raccolta anni fa, una delle prime, è un'affermazione dell'utente Svante che diceva: “La sua difesa sta nella sua bellezza, delle cose belle ci si appassiona e le si cura”.
Una domanda per fare chiarezza. Wikimedia non è Wikipedia. Può parlarci dei diversi progetti?
Wikimedia è un cappello che raccoglie diversi progetti dal contenuto aperto e multilingue. Nel dettaglio, oltre a Wikipedia, i progetti sono: Wikizionario, dizionario e lessico; Wikibooks, raccolta di manuali e libri di testo scritti collaborativamente; Wikisource, una biblioteca contenente testi già pubblicati ora di pubblico dominio o rilasciati con licenza libera; Wikiquote, una raccolta di citazioni e aforismi; Wikispecies, un catalogo di tutte le specie viventi; Wikinotizie, una fonte di notizie a contenuto aperto; Commons, un database di file multimediali (immagini, suoni e video); e Wikiversità, un luogo di apprendimento libero.
E Wikimedia non è neanche Wiktionary. Quali sono i problemi concreti del gestire contemporaneamente un'enciclopedia e un dizionario?
Enciclopedia e dizionario sono progetti diversi, per la maggior parte delle voci dell'enciclopedia non esistono ambiguità, ma per alcune, soprattutto nelle fasi iniziali del loro sviluppo sì. Faccio un esempio: la voce “fontana” è da enciclopedia o da dizionario? Entrambi. Sul dizionario posso trovare una definizione di fontana, sull'enciclopedia un vero e proprio trattato sull'evoluzione della fontana nella storia, sulle varie tipologie, ecc. Se al momento della stesura la voce “fontana” dell'enciclopedia è nata come mera definizione ed rimasta in questo stadio embrionale per un certo periodo di tempo, è probabile che sia sorto il dubbio se mantenerla sull'enciclopedia o se spostarla sul dizionario.
Torniamo al tema dello sviluppo: da un punto di vista strettamente tecnologico, Wikipedia e gli altri siti web della Fondazione sono sostenibili? Virtualmente, ci sarebbe abbastanza spazio nella rete per un progetto perfettamente completo (ammesso che questo si possa definire)? Le faccio questa domanda dal punto di vista un'analfabeta informatica.
Me lo auguro! In fondo se si pensa allo spazio occupato da YouTube, che contiene milioni di video, quello dei progetti Wikimedia è tutto sommato irrisorio.
Il rischio più singolare che mi viene in mente, in un'enciclopedia come Wikipedia, è che gli argomenti più trattati diventino quelli sui quali gli utenti sono più esperti (ad esempio, un programma Tv), anziché quelli socialmente più rilevanti (ad esempio, un fatto storico o un concetto scientifico). Ma questo problema è sempre esistito? Voglio dire: la redazione di enciclopedie ha sempre dovuto fare i conti con le mode dei propri periodi?
Temo di sì. Wikipedia argina il problema non pianificando a priori le voci da scrivere e avendo una moltitudine (virtualmente infinita) di autori che hanno interessi diversi. Il problema era molto evidente all'inizio dello sviluppo del progetto quando esistevano veramente delle enormi lacune nelle voci dedicate al “sapere classico” a confronto con le voci dettagliatissime dedicate a “questioni” attuali. Un'enciclopedia tradizionale risolve questo problema stendendo un piano dell'opera e curando, immagino, che questo sia ben bilanciato, ma credo sia umano lasciarsi in parte condizionare dal proprio vissuto, anche quello quotidiano.
Con che criteri si scarta ciò che non è Enciclopedia?
Sulla base del ragionevole dubbio e sul confronto tra utenti. Se una persona segnala l'enciclopedicità dubbia di una voce, gli altri utenti sono invitati a confrontarsi su questo e a prendere una decisione insieme. La raccolta di una casistica divisa per argomenti ha permesso di stendere delle linee guida da seguire.
Una domanda sulla vostra partecipazione al Biografilm Festival di Bologna: quali sono le affinità tra un progetto come il vostro, e gli intenti di un festival cinematografico che si propone di diventare un archivio di storie di vita?
Direi che lo scopo del Biografilm Festival è in parte anche il nostro scopo: benché usiamo strumenti diversi (video e scrittura) entrambi ci occupiamo (Wikipedia in maniera non esclusiva) di vite.
Avete ottenuto un riscontro dalla presenza al Festival, in termini di maggiore collaborazione a Wikipedia nei giorni successivi? Può anticiparci se parteciperete ancora a questa iniziativa, o ad altre sul territorio bolognese?
Onestamente non glielo saprei dire, è un dato troppo difficile da monitorare. Sicuramente è stata una esperienza molto interessante, che ci ha permesso di confrontarci su un tema (le biografie) con chi se ne occupa da più tempo di noi e con ottimi risultati.
Bologna e i suoi dintorni sono una zona dove è sempre bello tornare e noi siamo sempre interessati a nuove stimolanti collaborazioni.

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