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Scritto da nel Bologna, Numero 50 - 16 Novembre 2008 | 0 commenti

Elogio alla cacca

In una Bologna sempre più spersonalizzata, "urbana" (cosa significhi oggi questa parola solo Dio lo sa) urbanizzata, metropolitana, ecc ecc, sempre più "altro" dalla Bologna che tutti conoscevamo, il Pratello  restava il centro della città, il cuore pulsante.
 
Non me ne vogliano i bolognesi doc, ma la vocazione all'accoglienza dei cittadini e delle donne, l'operosità e la dedizione ai mille lavori e lavoretti marginali non hanno solo distinto il Pratello nei secoli, ma l'intera città: l'uso del "far San Michele" rendeva poetica e proverbiale la stagionale pratica dell'abbandono dell'abitazione, conseguenti il doveroso sfratto che pochi grassi (e lo erano davvero, data l'ottima cucina) e peraltro miti borghesi davano alla moltitudine cittadina costituita da poverissimi che "brillavano" tra poche stamberghe che si giravano l'un l'altro, anno per anno, con le loro famiglie (spesso monoparentali e spezzate da mille problemi, l'alcolismo dell'operaio, il carcere dell'anarchico).
 
Questa non era il Pratello, cari miei, era Bologna.
 
ma a Bologna l'unica area così è rimasta il Pratello.
 
Il Pratello esprime dunque una caratteristica così basilare che lederla significa colpire al cuore la città.
 
Chi sceglie di vivere al Pratello sceglie questo, diversamente va altrove: è ancora sintomatico per la città dire "vengo dal Pratello" come per i meridionali è dire "vengo dal Pilastro" o "vengo dalla Barca".
 
Ma è da queste radici che è nata Bologna, perchè ogni pianta trae humus dalla terra, cioè..dalla cacca.
 
Che, elaborata, è il miglior fertilizzante che il mondo conosca.
 
Così è nata l'Alma Mater Studiorum, dalla capacità della cacca di distillarsi alchemicamente nelle provette dell'istruzione e della cultura (e sarà un caso che diverse logge massoniche siano state vitali a Bologna e non solo quella arcinota deviata?).
 
Così è nata la Chiesa del Concilio vaticano Secondo (e personalità come Lercaro e Don Dossetti).
 
Dalla cacca cioè dagli ultimi, miseri, non garantiti è nato il movimento operaio, distillato politicamente nell'istruzione delle masse operaie, che ha fornito a Bologna una diffusione dell'istruzione e del sapere mai vista tra gli strati meno abbienti e che ha fatto sì che a Bologna nascano i migliori artigiani, i migliori dirigenti politici di qualsiasi formazione, le donne più capaci di autodeterminarsi, gli istruiti meno scolarizzati ma più colti che si trovino in italia. 

E' bene che tutti, soprattutto gli aspiranti borghesi appartenenti al Crusel, lo sappiano.
E che lo sappia il nostro Signor Sindaco, amante dell'Opera e dei teatri.
E che se ne parli, finalmente, senza disdoro.
"Cacca è bello, è buono, è utile, è addirittura chich perchè è veramente snob".
Dalla sterilizzazione viene invece il cancro.
Il cancro rende nevrotici, intolleranti, e soprattutto porta indiscutibilmente alla morte perchè finisce per metastasi a divorare il suo stesso corpo ed ogni annesso.
Io credo che tutti in città abbiano voglia di vivere, e di tornare a vivere come negli anni 60-70, quando ci dicevano che nessuno veniva ad abitare a Bologna perchè lì vivevano solo i comunisti e Bologna era chiamata "la Rossa",  ma Vivaddio, eravamo la Svizzera dell'Italia e nessuno ci disturbava (ci favcevano solo mancare i soldi, ma questo ci ha resi amministrativamente forti, e con tutti quei San Michele, chi ci faceva caso? però eravamo tutti stretti uno interno all'altro perchè solo nella cacca ci si fa caldo con la comprensione della solidarietà).
E allora cacca sia, e chi non la desidera vada a sciacquarsi altrove.

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