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Scritto da nel Bologna, Numero 50 - 16 Novembre 2008 | 2 commenti

L'ultima revolverata dello sceriffo

Qual è l'elemento capace di accomunare il comunista Sergio Gaetano Cofferati, al liberale in odore di lobby Gorge W. Bush, e più in generale una miriade indistinta di capi di stato e uomini politici a fine mandato?

La voglia, o forse l'insana necessità di compiere la cazzata finale, quella che a prescindere dalla bontà o meno del loro mandato, li farà passare alla storia per la scarsa lungimiranza politica, etica e sociale. Non è un caso, che il peggiore presidente Usa dal secondo dopoguerra, dopo aver indetto un paio di guerre calpestando, di fatto, il diritto internazionale fino ad oggi formatosi, abbia deciso a fine mandato di bombardare en-passant la Siria, lasciando basiti gli osservatori internazionali ormai completamente proiettati sul duello presidenziale.

Ovviamente il sindaco della piccola Bologna, dopo aver indetto qualche crociata contro il traffico e i lavavetri, non aveva di certo i mezzi tecnologici per bombardare una nazione sovrana, tuttavia è singolare, che dopo alcune dichiarazioni quanto meno discutibili sull'interesse che Cofferati ha saputo palesare per la città che l'ha votato come sindaco, abbia deciso di emanare unilateralmente un provvedimento draconiano dagli effetti devastanti, almeno per i gestori dei locali situati in via del Pratello. Chiusura alle ore 22.00 per un anno, significa, per locali che di fatto iniziano a riempirsi alle 19.00, un anno senza incassi: sarebbe come chiudere una mensa all'ora di pranzo o un negozio d'abbigliamento durante il fine settimana. La motivazione strisciante rimanderebbe al fatto, che gli ottimi osti non sarebbero poi tanto efficaci nello svolgere il secondo mestiere al quale l'amministrazione comunale li obbliga: quello di pulismani.

A Palazzo D'Accursio, era da qualche settimana che ormai si brindava a prosecco e si festeggiava allegramente pregustando la liberazione dei posti auto nel cortile, pensando all'imminente rientro a Genova del sindaco sceriffo. In tal senso, le dichiarazioni di quest'ultimo non sembravano lasciare dubbi: fare il sindaco è un mestiere inconciliabile con i doveri di padre e le aspettative professionali della mia compagna (in molti, considerata la caratura nazionale dell'ex sindacalista, non sono riusciti a comprendere se la definizione compagna avesse una connotazione politica o sentimentale…).

L'elettorato bolognese, dopo le dichiarazioni sul buon padre di famiglia e la felicità professionale della compagna, ha mostrato comprensibilmente un certo risentimento. La domanda che accomunava indistintamente tutti gli elettori, fossero pentiti o meno, era abbastanza scontata: visto che fare il sindaco non è propriamente come gestire una macelleria o un fioraio, non poteva pensarci prima di candidarsi, il buon Cofferati, alle sue beghe famigliari?

In ogni caso, fino al blitz del 7 novembre, la cittadinanza si era felicemente “rassegnata”, a quello che presagiva come un fine mandato relativamente tranquillo: il disinteresse del primo cittadino nei confronti della città che l'aveva votato si era più volte manifestato durante il mandato in modo plateale, fino alle ultime dichiarazioni sul buon padre. I provvedimenti che questo doveva prendere erano già stati presi, quindi, solo in pochi immaginavano l'ennesimo coup de théâtre da parte del fan dichiarato di Tex Willer. Tuttavia, tale ottimismo non tradotto nei fatti, dimostrava al più una scarsa conoscenza del genere western e delle dinamiche di fine mandato: ogni buon pistolero, conserva l'ogiva incisa a croce per il duello che precede la chiusura del sipario, così, come molti politici decisionisti suggellano il loro mandato con la cazzata finale, quella, che invece di farli passare alla storia attraverso il rimpianto dei concittadini, trasla per disperazione voti allo schieramento opposto. La storica via del Pratello, crocevia di storie notturne goliardiche e amorose per svariate generazioni di studenti e lavoratori, si presentava sabato 8 novembre alle ore 23.00 come uno scenario post-bellico.

Non ci resta quindi, che sottoscrivere una delle innumerevoli scritte apparse spontaneamente in questi giorni sull'antica via storicamente deputata al divertimento notturno: Cofferati, se vuoi dormire torna a Cremona.

2 Commenti

  1. Ricordiamoci comunque, che il Coff ha tempo ancora fino alla prossima estate, e pure Bush ha ancora un paio di mesi… e speriamo siano state le ultime sparate davvero!

  2. Questo è vero, ma sforziamoci di guardare il bicchiere mezzo pieno, tralasciando la massima secondo cui non c'è limite al peggio…

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