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Scritto da nel Numero 50 - 16 Novembre 2008, Scienza | 0 commenti

Quando non c' era il telescopio

Negli ultimi decenni lo sviluppo delle tecniche osservative e degli strumenti di calcolo ha permesso di fare passi da gigante nello studio sull' origine e l' evoluzione dell' universo.
Ma, al di là dei recenti straordinari progressi, la cosmologia è una scienza antica, le cui origini risalgono agli albori della cultura umana.
Non è esistita una civiltà che dalle sue origini non sia stata influenzata dall' osservazione del cielo, ma furono gli antichi greci a dare per primi un' interpretazione logica e razionale dei fenomeni naturali.
Pur ignorando la natura della forza di gravità, avevano trovato una spiegazione particolare per questo fenomeno. Secondo loro essendo la Terra al centro dell' universo, era logico che tutti gli oggetti tendessero a raggiungere questo centro.
Nella cultura ellenica l' universo era formato da Sole, Luna, sei pianeti, Mercurio, Venere, Terra, Marte , Giove e Saturno e dalle stesse fisse, considerate tali perché ad occhio nudo non sembravano cambiare posizione.
Le prime tracce della cosmologia nell' antica Grecia risalgono intorno al 600 a.C. quando Talete fu il primo a comprendere che la Luna viene illuminata dal Sole, nel 430 a.C. Democrito introdusse il concetto di atomo come componente fondamentale della materia.
Un risultato straordinario lo conseguì nel 250 a.C. Eratostene, riuscendo a calcolare, senza nessun strumento, la circonferenza terrestre con sorprendente precisione.
Aristarco di Samo può essere considerato il fondatore della teoria eliocentrica, che avrebbe dovuto attendere duemila anni per essere accettata. Questo geniale filosofo aveva capito che, rispetto alla Terra, il Sole è più distante della Luna. Valutando il diametro apparente dell' astro, intuì che doveva essere molto più grande del nostro pianeta. Da questo ragionamento dedusse che era logico supporre fosse il corpo minore a ruotare intorno al maggiore.
La cosmologia greca era influenzata da due figure geometriche il cerchio e la sfera, che con la loro perfezione rispondevano all' idea di un universo armonico, immutabile ed eterno.
In epoca platonica, Eudosso postulò un cielo formato da 27 sfere, con al centro la Terra e in quella più esterna le stelle fisse. Un' idea che verrà sviluppata e perfezionata da Aristotele.
L' assunto che la Terra sia al centro del cosmo sarà ripreso da Tolomeo, che nel 150 d.C., nella sua opera più famosa l' Almagesto, formulerà quella teoria dei moti geocentrici dei pianeti che resterà un dogma per secoli, fino a quando cominciò a essere messa in discussione da Copernico.

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