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Scritto da nel Bologna, Numero 54 - 1 Febbraio 2009 | 0 commenti

Il candidato di San Valentino

Non mi ha stupito l'annuncio della candidatura a sindaco di Alfredo Cazzola, perché la ritengo una mossa molto prevista e molto azzeccata. Almeno dalla partita-rinascita del Bologna, a cui Cofferati non era presente; Cazzola si indispettì e con lui molti bolognesi. Ho immaginato che sarebbe stata un'idea ottima: tutti in città conoscono Mister Virtus, Mister Calcio oppure Mister Motor Show. Sul Motor Show, i miei lettori già sanno che avrei qualche appunto di stile, ma almeno possiamo essere certi che il nuovo cittadino in lizza non sia un bigotto. Così, in attesa di un programma per ora ancora imperscrutabile, le visioni della città governata da Cazzola potrebbero essere delle più varie, dalla raggelante isola di lotta al microcrimine, sorvegliata a vista da aspiranti giustizieri, al rave party non-stop, istituzionalizzato e con biglietto di entrata.

Nel frattempo, già alla sua prima uscita pubblica come candidato tra gli attivisti di destra della Bolognina, Mister Tutto si è dimostrato senz'altro più simpatico del suo pubblico – in gran parte preoccupato di puerili questioni individuali e impregnato di razzismo spicciolo – e sicuramente un bravo comunicatore, garbato verso gli avversari e i possibili predecessori; meno potente di Berlusconi, forse però più acuto di Berlusconi perché di quindici anni più giovane. La simbologia della sua campagna elettorale mi ha subito incuriosito: dai richiami alla Bologna di una volta che “volava alto come un'aquila” (prima storica apertura alla ex tifoseria avversaria della Fortitudo, che potrebbe ancora oggi turpemente dileggiarlo ma che pure rappresenta qualche bacino di voti), al ripetuto accenno al giorno del suo compleanno, in cui verrà anche presentato il programma, il 14 Febbraio.

Non capivo tuttavia un dettaglio fondamentale. Cosa simboleggiano le cinque “elle” promesse come capisaldi dell'amministrazione? Lavoro, legalità, legami con il territorio, lungimiranza e libertà. Cazzola spiega: legalità come assenza di criminalità, libertà come libertà dalle ideologie. Ma su queste trovate elettorali a Comunicazione avremmo potuto dare degli esami. Dunque, la legge delle Elle? Cazzola mi è parso un uomo di media statura. Troppo volgare, e poi non basta, c'è ancora qualcosa. Qual è la parola chiave? Elle come latte, elle come Luna, elle come luce, ci può stare, ma non è questa. La lettera “L”. E il programma presentato il giorno di San Valentino. Eureka! L come Love.

Ho già ricordato brevemente in uno dei miei primi articoli per l'Arengo di come, da quasi cent'anni, la pubblicità e con essa la propaganda politica facciano appello agli istinti e alle pulsioni considerati basilari. In questo caso, i concetti sono l'amore, l'amorevolezza, l'amabilità. Si ritiene che la città voglia un sindaco amorevole – ciò che Cofferati non ha saputo essere. Dovrò aspettarmi dei Baci con un piccolo slogan elettorale, al posto dell'aforisma romantico? Ma in questo caso, il desiderio di Bologna è stato almeno in parte interpretato in maniera corretta, e il nuovo candidato non è un pivello né uno stupido. Tra tutte le sorprese che Cazzola può riservare, occhio a non sottovalutare Mister Eurolega nel rush finale delle elezioni; soprattutto se avesse il coraggio di mollare quella zavorra pesante, per Bologna, che è rappresentata da Forza Italia e Lega Nord.

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