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Scritto da nel Bologna, Numero 56 - 1 Marzo 2009 | 2 commenti

Per tessere una città

Senza interpretare, né fare uno spettacolo. Senza giudicare, né commentare.
Solo leggere in modo abbastanza improvvisato per chi vuole sentire. L'evocazione di questi principi può oggi concorrere alla costruzione di un'identità civile. Di noi cives, cittadini.
Si tratta di costruire una memoria: se figlia di attimi vissuti, la memoria può forse trasformarsi più facilmente e velocemente in coscienza. Coscienza di noi e di ciò che ci accade intorno. Credo che occorra riformulare il concetto di società civile: non solo insieme di associazioni ed organismi uno a fianco all'altro o, peggio, uno contro l'altro, ma unico coagulo di tanti individui (persone, esseri umani, uomini e donne) attivi.

Non abbiamo mai creduto fino in fondo come attori e registi nel teatro politico, perché pensiamo che il teatro sia un tentativo poetico e crediamo che questa poesia sia in sé profondamente politica.
Nonostante ciò, pensiamo che oggi, non solo come attori, ma anche e soprattutto come uomini, possiamo portare il corpo e la voce in strada e… usarli, semplicemente.
Siamo stati tutti abituati dalla maggior parte dei media a essere molto diffidenti verso qualsiasi forma di espressione di Pensiero.
Forse la piazza, e non quella dei centri commerciali, potrebbe riappropriarsi del suo valore storico e civile di incontro e riflessione.
Forse, recuperando la memoria storica delle faticose conquiste dell'umanità, si può ritrovare la voglia di riflettere, confrontarsi e tornare a sperare in un futuro.
Non migliore. Un futuro…
Ed è già molto.

2 Commenti

  1. apprendo adesso di questa iniziativa, della quale mi complimento..
    a volte ho però paura che queste iniziative, pur essendo rivolte a tutte, vengano in realtà accolte solo da chi già le condivide, e quindi ne ha, diciamo, meno bisogno.
    Perchè non portarle anche nei luoghi meno usuali, magari proprio in quei luoghi asettici come i centri commerciali. L'idea mi è proprio venuta leggendo il vostro testo..
    sarebbe secondo voi cosa inutile, pretenziosa o inefficace?
    grazie
    a presto

  2. Caro Andrea…grazie delle tue parole. non credo che sarebbe inutile o inefficace portare la stessa iniziativa, per esempio, in centri commerciali ed in altri luoghi.
    Di fatto, l'iniziativa è partita l'8 dicembre senza alcuna pubblicità (solo ora stiamo diffondendo la voce) per evitare strumentalizzazioni e per far sì che il caso ci portasse ad incontrare proprio persone che non erano lì per ascoltarci. l'ultima volta, durante la lettura, si sono fermati 2 barboni, 3 studenti e 3 persone in giacca e cravatta con tanto di valigetta. al termine, noi abbiamo preso le nostre cose e siamo sgattaiolati via lasciando loro soli. Si erano messi a parlare e discutere. forse non si sarebbero mai nemmeno rivolti la parola in un altro contesto, senza quella “miccia”. a volte proseguiamo, come una radio che va, anche quando la piazza è vuota e non si ferma nessuno. poi come per magia si accosta una coppia, mentre siamo, per esempio all'art. n. 3, poi un ragazzo arriva e dopo ancora qualche immigrato, qualche anziano…in totale libertà. anche di (speriamo di no) insultarci…la radio, intanto, prosegue.
    Spero che iniziative così si moltiplichino: il senso è proprio quello di far germogliare e vivere in ognuno questi testi che ci appartengono. perciò, sarò felice di incontrarti, per caso, in un supermercato o in una libreria o in qualsiasi altro luogo..
    grazie ancora.
    Lorenzo

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