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Scritto da nel Letteratura e Filosofia, Numero 57 - 16 Marzo 2009 | 0 commenti

Storia della masturbazione nella cultura occidentale

Storia della masturbazione nella cultura occidentale

Quando parliamo di masturbazione intendiamo la stimolazione degli organi genitali fuori dall'amplesso che può essere sia attiva (ovvero quando ci si masturba da soli) che passiva (quando si viene masturbati). La masturbazione è una pratica vecchia quanto l'umanità. Numerose sono le testimonianze che ci giungono dal periodo preistorico attraverso le pitture rupestri e i monili.
Qualche anno fa sull'isola di Malta venne ritrovata una statuetta d'argilla raffigurante una donna nell'atto di masturbarsi. Nel 2005 il gruppo archeologico dell'università di Tubingen ha trovato nelle cave di Hohler Fels, un fallo di pietra di 20 cm di lunghezza e 3 cm di diamentro, risalente a 28.000 anni fa, che simbolizzava la forza virile, che si pensa venisse usato per la masturbazione femminile.

dettaglio pittura rupestre in Brasile

Nella cultura sumera, la masturbazione era considerata una tecnica comune per aumentare il proprio potenziale fisico. Nell'antico Egitto aveva un importanza ancora maggiore perché si credeva che il l'universo fosse nato dall'eiaculazione in seguito a masturbazione del dio Atum-Ra. Gli antichi egizi credevano che le piene del Nilo fossero dovute alla frequenza e all'abbondanza delle sue eiaculazioni, e quando il fiume era in piena, il rituale voleva che i faraoni si masturbassero dentro l'acqua come gesto di gratitudine al dio.

Per gli antichi greci la masturbazione era una maniera sana e naturale di provare piacere. Consideravano la frustrazione sessuale come qualcosa di lesivo e la masturbazione era una buona valvola di sfogo. La leggenda vuole che il filosofo Diogene il Cinico si masturbasse in pubblico.


dettaglio decorazione vaso di ceramica greca

Nella cultura ebraica non vi era una condanna esplicita alla masturbazione, ma piuttosto allo spreco del seme legato al mito di Onan. Nella Genesi si racconta che il fratello di questi, Er, morì perché si era reso odioso al signore. Ma visto che Er non aveva lasciato eredi, Onan avrebbe dovuto provvedere a mettere in cinta la cognata per garantire la continuità della stirpe del fratello. Onan consapevole che quelli sarebbero stati generati non sarebbero stati considerati figli suoi, ogni volta che si accoppiava, praticava il coito interrotto, disperdendo il seme per terra. Ciò che fece non fu gradito al signore che fece morire anche lui.
Con l'avvento dell'era cristiana, la masturbazione viene condannata come un atto grave e lussurioso. Tommaso d'Acquino lo considera un peccato grave, secondo in gravità solo all'omicidio, in quanto impedisce la generazione della vita.

E' un fatto interessante è che queste posizioni verranno poi riprese durante l'età illuminista, che concettualmente rifiutava i pregiudizi morali e religiosi delle stagioni precedenti. Tra il XVIII e il XIX secolo la masturbazione maschile venne considerata grave quanto il suicidio, perché comportava un inutile spreco del seme umano. Questa tesi era supportata dalla teoria preformista, molto popolare in quel periodo, secondo cui nel seme umano fosse presente un individuo già fatto e formato alla quale la fecondazione dava il via per la crescita. Dunque sprecare il seme nella masturbazione significava uccidere tutti i piccoli uomini che questo conteneva. Da considerazioni come questa prese le mosse Kant che la condannò come un atto contro la morale. Autori come Rousseau e Voltaire assunsero posizioni analoghe. Oltre a questo si pensava che la masturbazione fosse causa di numerose malattie, come scrisse nel 1760 il medico svizzero calvinista Samuel Tissot nel libro intitolato “L'onanismo”(da Onan di cui sopra) in cui elencava le malattia prodotte dalla pratica onanista.

Ma prima di giudicare in maniera negativa gli illuministi bisogna sottolineare che fu in quel periodo che nacque il movimento del libertinismo, il cui più celebre e radicale esponente fu il Marchese De Sade, secondo cui, nel seguire le spinte naturali del piacere fisico non si commetteva nessun peccato e che gli istinti non andavano frenati ma assecondati.


Durante la seconda metà dell'Ottocento la masturbazione viene considerata come una deviazione sessuale. Gli affetti da questa malattia vengono curati nei sanatori, quegli stessi sanatori dove si curano anche le malattie mentali. Negli Stati Uniti ed in altri paesi anglofoni a scopo preventivo si cominciò a praticare la circoncisione sui neonati maschi, e la clitoridectomia sulle ragazze che venivano sorprese a masturbarsi. La clitoridectomia veniva praticata con la cauterizzazione dei genitali femminili. (Nei democratici Stati Uniti e solo cento cinquanta anni fa). La pratica venne abbandonata solo negli anni '30 del nuovo secolo.


"Donna seduta a gambe aperte" Gustav Klimt

Nel XX secolo il tema è stato inquadrato nell'ottica psicoanalitica che caratterizza i nostri tempi.
La psicologia ammette che se praticata in adolescenza la masturbazione aiuta l'individuo a prendere confidenza con il proprio corpo e a conoscere sé stesso, mentre la scienza medica ne sottolinea i benefici: riduce lo stress e negli uomini diminuisce la possibilità di cancro alla prostata. Viene vista sotto un'ottica negativa solo nel caso sia un'abitudine compulsiva.

"Il grande masturbatore" Salvador Dalì

Ciò nonostante la morale comune tende a condannare questo tipo di comportamento come insano.

Angelo Valenza


Fonti principali per questo articolo:

Wikipedia(Versione inglese e spagnola)
Umberto Galimberti “Le cose dell'amore”, Feltrinelli Editore (2004)

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