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Scritto da nel La Cantina del Viaggiatore, Numero 59 - 1 Maggio 2009 | 0 commenti

C'era una volta un principe Slow




Probabilmente tutto è partito grazie a “M'illumino di meno”, bell’iniziativa promossa dalla trasmissione di Radio2 Caterpillar (grazie per avermi allietato innumerevoli code in tangenziale); la quale nella giornata del 18 febbraio propone da anni azioni dimostrative per incentivare una consapevolezza maggiore al risparmio energetico.

Il principe Carlo fece spegnere nientepopodimeno che il Big Ben(“Do you wanna see the real Big Ben?” si narra abbia sussurato quella notte alla dolce Camilla).

C’è chi afferma, e tra questi c’è lo stesso Carlo, che in verità la coscienza ecologica del Principe sia sviluppata da anni.

Fatto sta, che il Principe è un ambientalista convinto, che Slow Food ha varcato da anni i confini nazionali, ergo Carlo è uno strenuo fan dell’organizzazione nata a Bra, tanto da arrivare ad affermare: ”Petrini è uno dei miei eroi”.

Varie le azioni di cui si è reso protagonista, molte veramente meritevoli: dal criticare apertamente McDonald's indicandolo come uno dei peggiori nemici della salute dei più giovani, all’appoggiare varie comunità rurali, come il Presidio delle confetture dei villaggi sassoni della Romania.

Porta avanti in Inghilterra una battaglia parallela a quella che sta conducendo Slow Food in Italia, ovvero migliorare la qualità del cibo offerto ai pazienti negli ospedali, strizzando l’occhio a culture biologiche e un’alimentazione slow.

Insomma, è uno strenuo sostenitore del fatto che una corretta alimentazione, o per lo meno, mangiare cibi sani aiutino non poco la salute. Se poi questo si va ad aggiungere al fatto che una coltivazione non convenzionale rispetta maggiormente la natura ed ha un impatto migliore sull’ecosistema si ottiene la quadratura del cerchio.


Non so quanto sia mosso da un “reale” interesse o quanto sia solo per fare concorrenza sui media ai cappellini della madre (non dimetichiamoci che ora è molto trendy preoccuparsi della natura…), di sicuro certe sue affermazioni o proposte non possono che portare effetti positivi: d’altronde meglio voler promuovere una cultura slow per voler dare un’immagine anche di attenti gourmet che inserire nelle proprio liste veline e modelle (esempi di un’altra cosa sempre trendy) per dare un’immagine di attenti…

Considerato poi la quantità di cibi, culture e colture, tradizioni ed Borghi sarebbe anche il caso di prendere ad esempio un progetto che sta portando avanti in Galles. Insieme ad enti e istituzioni locali l’obiettivo è quello, attraverso un’economia sostenibile, della promozione del turismo, incentivando l’artigianato e curando l’ambiente circostante per creare un’area vivibile affinchè i giovani continuino a vivere nelle loro comunità.

 

Ci vogliamo pensare anche noi o vogliamo aspettare di diventare 10 città confinanti?

 

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