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Scritto da nel Numero 62 - 1 Agosto 2009, Scienza | 0 commenti

Una vicina con molti segreti

Il quarantennale dello sbarco dell'uomo sulla Luna ha risvegliato, dopo un lungo oblio, l'interesse mediatico per il nostro satellite.
Ma fin dagli albori del genere umano questo corpo celeste, con il suo brillare in diverse forme nel cielo notturno, ha esercitato un fascino particolare sull'uomo.
Per lungo tempo l'osservazione della Luna, e più in generale del cielo, è stata legata alla mitologia. Sarà l'affermarsi della cultura greca a dare un contributo fondamentale alla conoscenza razionale dell'astro.
Nel 550 aC Pitagora fu il primo a intuire che la Luna e il Sole erano corpi sferici, mentre Aristotele aveva capito che le fasi lunari dipendono dall'illuminazione solare. Successivamente prima Eratostene poi Ipparco riuscirono a calcolare con un'approssimazione sorprendente per l'epoca, la distanza Terra-Luna.
Per un curioso paradosso, benché sia l'astro più vicino alla Terra, e l'unico sul quale l'uomo abbia messo piede, l'origine del nostro satellite è ancora sconosciuta. Da diverso tempo si confrontano varie teorie per spiegare la genesi della Luna e nessuna di esse si è mai dimostrata del tutto convincente.
La prima, detta dell'accrescimento, ipotizza che la Luna si sia formata come pianeta gemello della Terra dalla nebulosa primordiale che ha originato il Sistema Solare circa cinque miliardi di anni fa.
Una diversa linea di pensiero sostiene che il corpo celeste, formatosi in un altro punto del sistema Solare, sia stato successivamente catturato dall' attrazione gravitazionale terrestre.
La teoria attualmente più accreditata, detta della collisione, ipotizza che la Luna sia stata generata dall'aggregazione di materiale strappato alla Terra a seguito di una collisione con un altro corpo celeste.
Ci sarebbe anche una quarta teoria, della fissione, elaborata dal figlio di Charles Darwin, George. Secondo lo scienziato la Terra appena formata avrebbe ruotato molto più velocemente su se stessa. Come conseguenza il nostro pianeta sarebbe stato piuttosto instabile, perdendo progressivamente materia che aggregandosi avrebbe generato un altro corpo celeste. Nonostante l'illustre autore, non sembra però che questa teoria abbia avuto molto seguito.
Ma a prescindere dal rebus sulla sua origine, la Luna riveste un'importanza fondamentale per il nostro pianeta. La sua attrazione mantiene l'asse terrestre a alla giusta inclinazione per il regolare avvicendarsi delle stagioni, evitando squilibri climatici che renderebbero dura la vita sul nostro pianeta.
Con il suo aspetto desolato il nostro satellite si è comunque rivelato un prezioso testimone dei primi momenti di vita della Terra. Essendo geologicamente morta, la Luna ha mantenuto intatte le tracce del suo passato, basta pensare alla visibilità dei crateri, che l'attività geologica sul nostro pianeta ha invece quasi completamente cancellato.

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