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Scritto da nel Itaca, Numero 64 - 1 Novembre 2009 | 0 commenti

Nei capitoli precedenti…

(1) Autolico ruba le vacche a Sisifo, che si vendica ingravidando a tradimento la figlia sua promessa in matrimonio al principe Laerte. Nasce così Cefalo, (2) che passa l'infanzia con suo nonno Autolico odiato da tutti perché ladrone e ucciso poi da Sisifo davanti agli occhi del nipote, che si mette a vivere nel bosco. (3) Laerte è pieno di sconforto tirannico, Cefalo si fa chiamare Odisseo e si mette contro al re per prendere lui stesso il comando, contrastato dalla scientifica opposizione del naturalista Palamede. Sisifo viene all'isola per godersi un altro pò della sua vendetta personale, ma viene ucciso da una freccia ancora prima di scendere dalla nave. (4) Vivendo nel bosco dopo la morte di Autolico, anni prima, Odisseo si fa amico un filosofo vagabondo, Zenone, (5) che gli insegna i canti del mediterraneo e lo convincerà a salire con lui su una nave mercantile. (6) Odisseo pianifica allora di passare per Corinto e vendicare suo nonno. Ad Atene incontrano un satiro e se lo prendono con loro. Sono nel Golfo di Corinto, quasi arrivati, quando incontrano la figlia di Tindaro: Odisseo perde l'uso del cervello e si dimentica ogni proposito.(7) Odisseo e Zenone mangiano con Tindaro, Agamennone e Menelao. Tindaro dice di voler dare la figlia Elena in sposa a Menelao, il re di Sparta. Odisseo parla di commerci con Agamennone che gli offre il suoi aiuto a patto che Itaca entri a far parte della federazione degli Achei. (8) Odisseo salva il satiro suo amico che sta per essere sgozzato da un principe, Zenone fa di tutti per bloccare la nascita dell'alleanza. (9) Zenone, tra le rovine di Troia distrutta, inizia a dettare le proprie memorie ad uno scriba girovago.(10) Dopo aver maledetto Odisseo, cade nel mutismo, e porta lo scriba con sé a pescare.(11) Sulla barca racconta di quando era giovane e arrivò a Itaca, dove in una piazza incontrò Palamede che camminava e contava, pare. Palamede era acerrimo nemico di Odisseo. (12) Di notte, tra le rovine del tempio distrutto, davanti al fuoco dove cuociono i pesci pescati, Zenone racconta e lo scriba si confonde.

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