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Scritto da nel Letteratura e Filosofia, Numero 65 - 1 Dicembre 2009 | 0 commenti

Un filo rosso

Molto spesso in Letteratura esistono dei “fili”, dei collegamenti sottili, quasi insignificanti che mettono in relazione scrittori e opere. Sono delle relazioni talmente piccole, che sembra quasi inutile parlarne, ma esistono, e per questo ci sembra doveroso renderne conto, lasciarne traccia. Se intrecciamo la letteratura contemporanea con la storia della lotta alla Mafia, troviamo uno di questi collegamenti. Un filo rosso sangue che unisce molti dei protagonisti di questa guerra del bene contro il male.
Iniziamo con Tommaso Buscetta(collaboratore di giustizia che smise di parlare dopo la morte di Falcone) e Giovanni Brusca (autore materiale della strage di Capaci). Entrambi vennero intervistati dal giornalista Saverio Lodato. Lo stesso Lodato racconta di un intervista con Falcone, in cui il magistrato gli disse: che quelli della sua generazione si erano formati sui primi romanzi di Leonardo Sciascia, scrittore che aveva avuto il merito – osservava – di dare a tutti gli italiani almeno l'infarinatura di un fenomeno altrimenti letteralmente taciuto, ignorato, rimosso.
Leonardo Sciascia formò la generazione di Falcone e Borsellino, proprio come la storia dei due giudici formò la Generazione Impastato di cui ho parlato in un mio articolo. Generazione di cui fa parte anche Roberto Saviano.
Leonardo Sciascia e Roberto Saviano, le due estremità di questa storia, hanno in comune un filo che li collega tramite lo scrittore siciliano Vincenzo Consolo, grande amico di Sciascia e scopritore dello scrittore di Casal di Principe.
Le nostre deduzioni si fermano qui. Ma se approfondissimo, se andassimo a cercare nelle biblioteche di alcuni dei protagonisti della lotta alla mafia, o anche di alcuni mafiosi, potremmo scoprire altre connessioni, altri collegamenti tra i vari protagonisti. In Letteratura, lo studio della storia di un'opera comprende anche lo studio della sua “fortuna”, ovvero dell'influenza che quell'opera ha avuto nei secoli successivi alla sua pubblicazione. La maniera in cui gli uomini del futuro hanno apprezzato quest'opera, ci aiuta a capirne meglio il valore stesso. Credo che lo stesso si possa dire delle “vite” esemplari di alcuni uomini, sarebbe interessante scoprire l'influenza che queste storie ebbero sulle generazioni successive, e soprattutto fra quanti, di quelle generazioni, continuarono nella stessa direzione. Sarebbe bello fare una ricerca in tal senso, e forse un giorno la faremo. Per il momento ci limitiamo a lasciare una traccia…

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