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Scritto da nel Letteratura e Filosofia, Numero 66 - 1 Febbraio 2010 | 3 commenti

Diritti tribali

La prima volta che ho sentito parlare di diritti è stato grazie a uno scrupoloso tutore dell'ordine che cercava invano di farmeli memorizzare, stampandoli a manganellate sulle mie nocche. La cosa mi parve interessante. Così, non appena raccolsi dal suolo tutte le mie falangi tranne una, quella con l'anello, la famosa falange armata, decisi di intraprendere uno studio di ricerca approfondito sul tema. Quello che ho scoperto ha posto nuove basi al mio stare al mondo.
I Diritti sono una tribù selvaggia e primitiva della Papua Nuova Guinea, anche se piccoli gruppi sono rintracciabili nella bassa di Baricella e nel quartiere Spagnoli di Napoli. Il merito della loro scoperta viene attribuito a Sir Duke de Ourcoyons, che si finse un sasso per dodici anni per studiarli attentamente, anche se in verità fu Thomas J. Franino il primo a trovarli nel folto dei vicoli Napoletani. Purtroppo, durante i festeggiamenti della tribù, venne accidentalmente inserito in un crogiolo di olio bollente e, con un'accidentale aggiunta di paprika e curry che è la morte sua, fu mangiato dai selvaggi.
La tribù dei Diritti si comporta come qualsiasi altra tribù di cannibali pentecostali, durante la quaresima solo missionari, ma è caratterizzata da un'assenza allarmante di leggi, lasciando ampia e precisa libertà a tutti gli individui. Ogni diritto ha quindi un nome che gli ricordi la libertà che in tempi immemori conquistò nella leggendaria guerra contro i Doveri, definita da Walter Minkiewiz l'unica tribù masochistica, minatori e schiavi per scelta volontaria, che ancora abitano le montagne della Papua Nuova Guinea e la periferia di Brescia.
I Diritti si dividono in famiglie, ognuna delle quali deve tramandare la libertà che le fu assegnata dagli dei della foresta, Totò e Peppino, governatori e genitori dell'universo, anche se l'hanno adottato. Ecco le più importanti: la famiglia “Parlo solo in presenza del mio avocado”, che sottolinea l'attaccamento agli alberi da frutto dei Diritti, poi vi è la famiglia “Lecce è uguale per tutti”, che ricorda che la geografia non è relativa, ed anche la grandissima famiglia “Per uso personale”, la più pacifica parte della comunità, a cui viene affidato il compito di gestire l'incenso durante le funzioni religiose.
In realtà la famiglia più importante dei Diritti si chiamava “Civili e Umani”, contraddistinti da una maschera rossa, da piume di struzzo in testa e dal completo gessato, che però furono sterminati dai primi conquistatori inglesi in seguito a un malinteso. Pare che le corone di fiori che i selvaggi posero sul collo dei marinai fossero avvertite come un tentativo di strangolamento. Ma alcuni storici rivalutano l'operato degli uomini bianchi, che secoli fa hanno salvato l'umanità da un mondo pieno di Diritti.

3 Commenti

  1. Michele Dessì – Michele Serra: 3-0.
    togliete a Serra L'Amaca di Repubblica e datela al Desso!

  2. spettacolo

  3. God save the Dex

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