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Scritto da nel Numero 71 - 1 Luglio 2010, Scienza | 0 commenti

Il ruggito del Solleone

Si faccia avanti colui che volesse invocare il legittimo impedimento ad andare al mare, ora che si apprestano i mesi estivi per eccellenza. Certo ci potrà essere qualche manager oberato di lavoro, forse Reinhold Messner o Mauro Corona, nonché quei 7-8 milioni che vivono al di sotto della soglia della povertà, ma senza dubbio la maggior parte dei connazionali brama l'approssimarsi delle ferie estive per smaltire nelle acque, più o meno cristalline, dei nostri mari le tossine accumulate in un anno di lavoro. Quest'anno, forse più che in passato, potrebbero rilanciarsi turisticamente proprio i tanti centri balneari disseminati lungo le coste dello Stivale, non fosse altro per la crisi economica che incide sulla scelta delle mete vacanziere. Perché se è vero che ad esempio in Slovenia e Croazia si può risparmiare bei gruzzoli è pur vero che quei lidi occorre raggiungerli, evitando peraltro di inciampare nel primo casinò che si incontra oltre frontiera.

Dunque spiagge italiche per tutti, e non c'è che l'imbarazzo della scelta, da quelle liguri alle friulane passando per le siciliane. Nel programmare l'opzione migliore si può tenere in conto anche il clima. Chi soffre d'asma farebbe bene ad esempio ad evitare le coste occidentali della Sardegna o quelle meridionali della Sicilia in quanto assai calde ed asciutte, al contrario per curare meglio artrosi e reumi sparsi meglio scansare gli umidi lidi veneti o ferraresi. Chi vuole soggiornare in Sicilia e patisce più il caldo notturno che quello diurno è meglio che si organizzi per una località del litorale siracusano anziché messinese.

Cominciando dall'estremo ovest della penisola vediamo dunque quali climi si possono registrare d'estate nelle diverse fasce costiere. Nel ponente ligure il clima è gradevole, caratterizzato da un caldo non eccessivo e da scarse precipitazioni, con il solo handicap di temperature notturne piuttosto elevate; a levante di Genova si hanno invece temperature massime più alte e minime più basse ma cresce notevolmente la piovosità ed anche il tasso di umidità. Decisamente più calde Versilia e Maremma, specialmente per quanto concerne le temperature massime; se sulle coste della Liguria difficilmente si superano i 30°-32°, in queste aree si possono avere molti giorni consecutivi con massime superiori ai 35° e con un tasso di umidità a volte asfissiante, anche se di solito inversamente proporzionale alla temperatura.

Il litorale laziale registra invece un caldo più umano ed anche una afosità attenuata, specie nella zona di Civitavecchia e verso il Circeo, mentre più caldi sono i lidi pontini; tendono allo zero le precipitazioni, il che non significa che non siano possibili temporali anche violenti, giacchè questi in estate sono propri di qualsiasi località, e c'è anche maggiore ventilazione. Simile situazione in Campania, con temperature massime però che in alcune aree tendono a crescere. Sia in Lazio che in Campania incide l'orografia a ridosso delle coste, che risulta piuttosto variegata: dove essa presenta valli e pianure, come sui litorali pontini e domiziani il caldo e l'umidità crescono, mentre il clima è più morbido dove si addossano le montagne, come ad esempio sulla costiera amalfitana e cilentina. Discorso a parte va fatto per le tante isole degli arcipelaghi toscano, laziale e campano, in quanto in esse è decisivo il fattore della maggiore ventilazione che permette di usufruire di giornate assolate ma quasi mai canicolari.

Scendendo verso sud il caldo diviene in genere più torrido, anche se le coste tirreniche di Basilicata e Calabria non presentano in genere temperature massime da record, se si eccettuano le zone pianeggianti di Lamezia e Gioia Tauro, grazie alla presenza della catena appenninica che dirada quasi a picco sulle medesime; sono più elevate comunque le temperature minime ed inoltre, nel panorama complessivo dell'Italia meridionale, si riscontrano proprio qui i maggiori picchi precipitativi.

Caldo torrido ed assenza di precipitazioni sono invece pressoché garantite su quasi tutte le coste delle due nostre principali isole, ossia Sardegna e Sicilia; in entrambe le regioni si tratta comunque in genere di un caldo asciutto, con l'eccezione del Cagliaritano e del Messinese. In Sardegna più che in Sicilia è assai sostenuta la ventilazione. Certo per affrontare questi lidi in luglio e agosto bisogna attrezzarsi di una certa dose di pazienza e di creme solari, perché il sole picchia duro, i 40°-43° anche sui litorali sono piuttosto usuali e si rischia la fine del pollo arrosto. Risalendo lungo la dorsale jonica della Calabria la situazione non cambia molto; ancora pressocchè assenti le precipitazioni piovose e gran caldo, in specie nel crotonese, nella sibaritide e nel metapontino, anche se difficilmente si varca la soglia dei 40°; piuttosto basso ancora il tasso di umidità.

Le perle marine del Salento si distinguono per un ritorno a temperature che solo eccezionalmente sono particolarmente alte; anche qui la piovosità è assai scarsa e il tasso di umidità è attenuato specie a partire dal giro di boa di Capo Leuca, ossia allorquando si lascia il mar Jonio per entrare nel mare Adriatico. In genere si può affermare che tutta la costa adriatica sino ad Ancona risulta bollente solo quando al solleone si associano venti deboli o moderati dai quadranti sudoccidentali, a causa dell'effetto foen creato dalla barriera appenninica. Si tratta di un situazione frequente anche in estate ma non di una configurazione tipicamente presente in questa fascia costiera, di conseguenza nella maggior parte dei mesi estivi le temperature non sono torride, specie di giorno. Piuttosto aumentano la possibilità di pioggia e il tasso di umidità risalendo verso Nord. Un discorso a parte meritano Gargano e isole Tremiti ove vi è maggior ventilazione e temperature più basse.

Sulla riviera per eccellenza ossia quella romagnola, l'estate si presenta spesso assai calda ed afosa, punte massime sino a 35°-37° sono nella norma e anche le minime notturne non scherzano, specie nella loro componente afosa. Più frequenti i temporali rispetto al resto d'Italia, tornando sui livelli della Liguria di levante e della Toscana. Decisamente rilevante la velatura del cielo che tende spesso ad opacizzare l'irraggiamento solare; e ciò caratterizza ancor più le coste del Triveneto, quanto meno sino a Grado, dove comincia il tratto di costa triestina in cui si torna su temperature diurne meno elevate, maggiore limpidezza del cielo ma ancora una certa umidità specie notturna ed anche temperature minime più alte.

Quanto a ciò che ci aspetta a luglio dal punto di vista meteorologico….beh è fin troppo facile prevedere bel tempo. Di solito luglio è garanzia di giornate assolate e calde su tutto lo Stivale. E' anche il mese in cui si registrano i quantitativi piovosi più bassi dell'anno. Dunque perché smentire tali indicatori di tutti concordi? E difatti le previsioni ci parlano di un avvio caldo in grande stile del mese, con l'anticiclone delle Azzorre che man mano dovrebbe farsi aiutare nell'intento stabilizzatore anche dal suo collega africano, relegando qualche infiltrazione nuvolosa e fresca alle sole regioni alpine. Vedremo se si arriverà a livelli record o se sarà finalmente una normale ondata di caldo estivo. Quindi “tutti al mare tutti al mare a far veder le chiappe…abbronzate da varie sedute di raggi Uva”.

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