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Scritto da nel Numero 74 - 1 Novembre 2010, Scienza | 0 commenti

Cronache marziane

Quasi sette anni fa, nel gennaio del 2004, la Nasa fece atterrare su Marte due piccoli robot gemelli, Spirit e Opportunity. La loro missione doveva durare 90 giorni, ma entrambi i rover hanno operato ben oltre quel limite.
Opportunity, atterrato il 25 gennaio del 2004 in una regione pianeggiante vicina all' equatore è ancora operativo e ha percorso 24 chilometri sul suolo marziano, mentre Spirit sceso sul pianeta il 4 gennaio del 2004 nel cuore del cratere Gusev, dopo aver viaggiato per quasi otto chilometri, si è insabbiato con due ruote fuori uso e lo scorso 22 marzo ha interrotto le comunicazioni con la Terra. I tecnici della Nasa sperano di ristabilire il contatto con il rover, nonostante il timore che l'inverno appena trascorso gli sia stato fatale.
Le eccezionali performances dei due veicoli, sono il capitolo più recente di una storia, quella dell'esplorazione marziana, iniziata nei primi anni sessanta del secolo scorso.
Il primo tentativo di inviare una sonda verso il pianeta rosso, risale al 1962, con la missione sovietica Mars 1.
Bisognerà però aspettare il 1965 per avere i primi dati marziani dallo spazio, con la sonda americana Mariner 4 che sorvolò il pianeta a 10.000 chilometri scattando 21 fotografie.
L' URSS si prese la rivincita nel 1971, facendo atterrare sulla superficie del pianeta il modulo della sonda Mars. Si trattò più che altro di una rivalsa morale perchè lo strumento si schiantò al suolo senza fornire nessun dato.
Nel corso degli anni si sono succedute altre missioni, tanto da fare di Marte uno dei corpi celesti più studiati.
Spirit e Opportunity, con la loro straordinaria longevità operativa, hanno permesso di approfondire a un livello impensabile la conoscenza del pianeta rosso.
Nel loro peregrinare marziano i due robot, oltre a fornire le prove definitive che nel passato su Marte c' era acqua, hanno individuato dei meteoriti intatti che contengono importanti informazioni sull' atmosfera che circondava il pianeta.
E le scoperte potrebbero non essere finite, perché se la sorte di Spirit forse è già segnata, il suo gemello continua l' esplorazione delle pianure marziane. Un cammino che prosegue nonostante Opportunity sia un po' acciaccato, ha un giunto rotto e le tempeste di polvere che ha dovuto affrontare hanno ridotto l'efficienza dei pannelli solari che gli forniscono energia.
Ma alla NASA non stanno con le mani in mano e per il 2011 è previsto il lancio verso Marte di Curiosity, il rover che proseguirà l' avventura dei due eroici robot.
A questo punto resta da vedere se e quando, dopo le ruote dei rover, il suolo marziano conoscerà il piede dell'uomo.

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