Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 74 - 1 Novembre 2010 | 1 commento

Stuttgart 21: la Rivoluzione Sveva

Stoccarda sta vivendo dei tempi molto agitati. Tutto per causa di un progetto urbano e la protesta feroce che ha generato. La discussione ormai si è estesa a livello nazionale. I media nazionali sono pieni di notizie su “Stuttgart 21” da ormai un paio di mesi. E gli intellettuali tedeschi discutono su “una nuova cultura di protesta” ed un “generale disagio delle persone con la politica.” Questi eventi sembrano tanto più notevoli perche gli svevi (le persone che, come l'autore stesso, sono di Württemberg, cioè la zona di Stoccarda e dintorni) hanno la fama di essere un popolo di classici anti-rivoluzionari: bravi, decenti e conservatori.

Il progetto “Stuttgart 21” (S21) prevede la sostituzione dell'esistente stazione centrale di testa con una stazione sotterranea di passaggio. Si tratterebbe del cantiere più grande dell'Europa con costi pari a 4,1 miliardi di Euro (cifra ufficiale) e naturalmente un cambiamento fondamentale del viso della città. Gli argomenti più importanti dei sostenitori sono il miglioramento dell'infrastruttura, sopratutto in vista all'asse europeo da Parigi a Bratislava ed il quartiere di 150 ettari con tutte le sue potenzialità economiche che si creerebbe grazie alla sparizione di grandi aree di binari. Gli avversari sostengono fra le altre cose che il calcolo dei costi è truccato (il Corte dei Conti tedesca infatti prevede costi pari a 5,3 miliardi), e che la stazione nella sua forma attuale è una delle più efficienti di Europa: bisogna quindi spendere i soldi pubblici per progetti infrastrutturali più urgenti.

L'inizio ufficiale della costruzione è avvenuto a febbraio di quest'anno. Un movimento di protesta contro il progetto è sempre stato presente, ma è da un anno che l'alleanza contro Stuttgart 21 scende in piazza tutti lunedì sera. Nel'ottobre 2009 scendeva una centinaia di persone, da un paio di mesi sono più di 15 000 ogni settimana, inoltre vi è una grande manifestazione ogni fine di settimana. La protesta prende forme creative: ogni giorno alle ore 19 i cittadini sono chiamati a fare un minuto di rumore. Le persone si riuniscono in determinati posti della città per esprimere cosi il loro disagio. Data la posizione geografica della città (Stoccarda si trova all'interno di una vallata), si genera un effetto da stadio. Questo “Schwabenstreich” (tiro svevo), ormai si è esteso ad altre città della regione.

Tornando sul'argomento economico: gli economisti tedeschi sottolineano il beneficio dovuto al miglioramento della infrastruttura. Insieme ai politici criticano le proteste che “mettono a repentaglio la capacità futura dell'economica regionale”. Ciò che gli economisti purtroppo non vedono, però, è che la forma in cui si manifestano le proteste è una espressione inequivocabile di capitale sociale, che ha un ruolo molto più fondamentale per il funzionamento dell'economia rispetto ad un progetto di infrastruttura. Il capitale sociale è definito come quelle norme sociali che limitano il comportamento individuale nettamente opportunistico per lo svolgimento di attività socialmente beneficente. Queste norme implicano che le persone rispettano le regole (spesso informali) anche se la loro violazione porterebbe benefici individuali senza sanzioni formali. Cosi si crea fiducia fra le persone, che, secondo il premio Nobel per l'Economia Kenneth Arrow, è “parte integrante di praticamente ogni transazione economica”. L'elevata fiducia implica che le banche diano più credito, generando quindi più investimenti. Gli accordi vengono rispettati, anche se non formalizzati esplicitamente in un contratto, certificati e documenti non sono truccati, e cosi via. Il capitale sociale non solo riduce notevolmente i costi di transazione, ma garantisce lo scambio economico che non si realizzerebbe in caso di bassa fiducia.

Sono due le indicazioni di un alto capitale sociale svevo che si manifestano nelle proteste: L'alleanza contro S21 è un insieme eterogeneo di gruppi diversi della società civile: ambientalisti, sindacati, partiti, iniziative popolare, gruppi di difesa dei consumatori. In totale 39 gruppi ed associazioni, secondo il loro sito di internet. Quindi le proteste non corrispondono ad una difesa di interessi particolari di un gruppo omogeneo della società. Anzi, i manifestanti si ribellano contro benefici economici immediati: S21 porterebbe investimenti enormi e la creazione di molti posti di lavoro, finanziati di gran parte dal governo nazionale e della Deutsche Bahn. I manifestanti piuttosto dimostrano una coscienza per “il bene comune” quando dicono che i soldi pubblici investiti a Stoccarda sono più effettivi per l'infrastruttura altrove. Lo stesso vale per l'argomento dei costi truccati: Il taxpayer” svevo ne pagherebbe soltanto una piccola parte. Da un punto di vista strettamente individualistico economico, i vantaggi per i singoli prevarrebbero. La ragione fondamentale per cui gli svevi, popolo conservatore, fanno ora la rivoluzione è però un'altra. L'anima sveva si è arrabbiata perché il popolo riconosce una violazione dei principi civili da parte dai politici. Criticano il nascondere di studi con risultati sfavorevoli per quanto riguarda il beneficio infrastrutturale, conflitti di interessi da parte di alcuni politici, la mancanza di trasparenza nel comunicare gli aumenti dei costi.

Questi principi di educazione civica ed onestà sono sacro-santi per gli svevi: grazie a Stuttgart 21, la CDU (il partito di destra) che governa Baden-Württemberg ininterrottamente dal 1953, rischia per la prima volta di perdere le elezioni regionali di marzo del anno prossimo. Il consiglio comunale di Stoccardaè già stato perso: dalle ultime elezioni comunali del 2009 i verdi – da sempre oppositori di S21 – formano il partito più forte nel consiglio.

Adesso si potrebbe chiedere: Ma perché tante proteste se già tutto è stato deciso ed addirittura si è cominciato a costruire? Gli oppositori hanno però ottenuto un primo successo: anche se i politici sostenitori si sono rifiutati per molto tempo, una settimana fa si è formata una tavola rotonda sotto un arbitro rispettato da entrambe le parti. Si tratta di una discussione equa in cui sia i sostenitori che gli oppositori hanno la possibilità di presentare le loro posizioni. E tutto sotto lo scrutinio del pubblico: il dibattito è stato trasmesso tramite internet.

Nessuno ha una idea di che caratteristiche potrebbe avere un compromesso. La tavola, nella sua forma, è totalmente nuova. Frutto di una nuova cultura tedesca di protesta.

1 Commento

  1. noi amiamo il burkerino..bell'articolo, un pò di propositività e ottimismo per questo paese che non sa più guardare avanti

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>